
Dopo essere stato sul palco del Summer Festival con i Gorillaz. Dopo aver invaso piazza Napoleone con le note retrò dei The Good, The Bad and The Queen assieme a Paul Simonon, Damon Albarn è tornato a Lucca con i ‘suoi’ Blur.
Questa volta, però, la location non era la solita piazza Napoleone, ma era quella di massimo prestigio per la manifestazione, quella, cioè, sotto le mura di Lucca, sugli spalti.
Già, perché il concerto dei Blur – unica data italiana della band inglese – si può chiamare ‘evento’ in tutta l’estensione del termine.
I Blur sono saliti sul palco dell’ex Campo Balilla quando le 9 e mezza erano passate da solo un minuto e, per due ore, hanno dato vita a un live che si è snodato tra presente e passato.
Il presente erano i brani tratti dal loro ultimo album ‘The Ballad of Darren’, uscito proprio il giorno prima del live lucchese dei Blur.
E proprio al nuovo disco è toccato aprire il concerto con ‘St. George Square’, per poi passare ai brani che hanno reso famosi i Blur in tutto il mondo attraverso 3 decenni. Attraverso il tempo che ci separa da brani così fortemente Anni Novanta, si è potuto godere di quelle canzoni che, nel bene o nel male, hanno segnato quel decennio.
A vederli sul palco, troviamo i Blur non più quei ragazzini sbarazzini di trent’anni fa. Ma, del resto, il tempo passa anche per loro. E, così, ci appaiono come uomini maturi che, però, dimostrano di continuare a sapersi divertire sul palco e, soprattutto, tra loro. Con le canzoni di allora, per poi cambiare velocemente registro, quando ci si addentra nei brani nuovi, che sono caratterizzate da un taglio più contemporaneo e da testi che riflettono la maturità dei 50 anni.
Brani più intimi e introspettivi, che dimostrano perfettamente come si possa crescere senza invecchiare.
Damon Albarn continua ad essere il frontman carismatico di sempre, tanto da esibirsi a più riprese in mezzo al pubblico. Anzi, letteralmente ‘in braccio’ al pubblico, facendo impazzire la security.
Il ‘suo’ pubblico. Quei 35mila che hanno sfidato il caldo torrido per assistere all’esibizione dei Blur.
Tutto perfetto? No, ci sono stati vari problemi tecnici sul palco, sempre affrontati con grandissima professionalità da Damon Albarn, che è riuscito a trasformare i guai in opportunità per fare spettacolo nello spettacolo. E non è una cosa semplice né così scontata.
Dalla parte del pubblico, invece, è stato lamentato un audio non eccellente, anzi, definito pessimo soprattutto per chi era nella seconda parte dell’area destinata al concerto, così come, sempre dalla seconda parte degli spalti, non si vedevano praticamente i maxischermi messi esclusivamente accanto al palco e non anche a metà del prato destinato al pubblico. Tutte cose risolvibili dall’organizzazione senza grandi problemi e che sicuramente saranno affrontati e sistemati in occasione di altri grandi eventi.


