
E’ una lunga intervista a Vanity Fair Usa ad anticipare alcuni contenuti di uno dei libri più attesi dell’autunno per gli appassionati di musica: la biografia di Bruce Springsteen, ‘Born to Run’, in Italia edita da Mondadoriche sarà accompagnato anche da un disco, ‘colonna sonora’ del libro.
Ed è proprio in questa intervista che viene svelata una delle parti più intime del racconto della vita del Boss, ma, forse, anche una delle più inattese: la sua battaglia contro la depressione.
Una battaglia che parte da lontano, come lui stesso racconta, nel 1982, quando per la prima volta fece i conti con il ‘male oscuro’ e rischiò di decidere di abbandonare le scene.
Poi, la ripresa e la scomparsa della depressione per molti anni. Passati i sessant’anni, però, si è ripresentata. Ha ribussato alla porta di Springsteen durante le registrazioni di ‘Wrecking Ball’, uscito nel 2012.
Sempre secondo il racconto dell’artista, la E-Street Band non si era accorta di quello che stava passando Springsteen, ma la moglie, Patti Scialfa, si ed è stato grazie a lei che è andato da uno specialista ed è riuscito a venirne fuori.
Quello dell’autobiografia è sicuramente un racconto ‘a cuore aperto’, dove parla anche del rapporto non facile con un padre non certo espansivo e che soffriva di agorafobia, disturbo del quale il Boss ha avuto paura di essere prima o poi colpito. Ma parlare del passato può essere salutare e, probabilmente, ha ragione Patti Scialfa quando ha dichiarato, sempre a Vanity Fair, che per il grande rocker americano sia un bene scrivere della depressione: «Una gran parte del suo lavoro viene dallo sforzo di battere quella parte di sé», ha dichiarato la moglie.
Il libro uscirà il 27 settembre e, contemporaneamente, uscirà anche ‘Chapter & Verse’, il disco che lo accompagna.
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Excelente músico, me encanta. Que Dios lo bendiga con Buena Salud Siempre.