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Brutta avventura a Roma per Morrissey fermato da un poliziotto per 35 minuti: ‘Voleva spaventarmi’

Passare 35 minuti a cercare di spiegare a un agente di polizia che non si hanno i documenti con sé ed essere terrorizzati. E’ successo a Morrissey in via del Corso a Roma martedì 4 luglio, poco dopo le 7 di sera.

A raccontare sulla sua pagina FB è il nipote dell’artista inglese, Sam Esty Rayner, fotografo che ha ‘socializzato’ questa brutta esperienza dello zio.

Ecco cosa racconta: «La scorsa sera, alle 19:45, in via del Corso a Roma, un ufficiale di polizia, immortalato dalla fotografia, ha terrorizzato Morrissey per 35 minuti, domandandogli i documenti. Morrissey non aveva i documenti.
Il poliziotto, poi, ha detto ‘So chi sei’ e Morrissey ha replicato: ‘Io conosco la legge, conosco i miei diritti e lei non ha motivi per fermarmi’.
A quel punto l’agente ha urlato molto forte e una folla di più di 100 persone si è raccolta: l’ufficiale ha preso la sua pistola. Dopo 35 minuti, Morrissey se ne andato e il poliziotto non lo ha seguito
».

Nel post, il nipote riporta anche le impressioni dello zio: «Morrissey ha commentato: ‘Questo è stato un deliberato atto di terrore da parte di questo poliziotto che non ha un’identificazione personale, ma la cui moto della polizia aveva come numero identificativo G2458. Non ho infranto la legge o fatto qualcosa di sospetto. L’ufficiale ha preso la sua pistola e ha urlato sulla mia faccia. Alcune persone sono arrivate in mio aiuto. Questo è accaduto al di fuori del negozio Nike e molte persone hanno filmato quello che accadeva e l’ovviamente insano poliziotto. Credo che mi abbia riconosciuto e volesse spaventarmi. Non sono tornato indietro anche se credevo realmente che mi avrebbe sparato. Mi sento di mettere in guardia le persone su questo pericoloso e aggressivo agente. Potrebbe uccidervi».

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