

Con i suoi acclamati lavori solisti (ad oggi quattro per l’ex Woods: ‘Harlem River’ del 2013, ‘Still Life’ del 2014, ‘Singing Saw’ del 2016 e ‘City Music’ del 2017) e le varie collaborazioni che lo hanno visto protagonista nel corso gli ultimi anni Kevin Morby (tra cui il bellissimo live registrato presso i gli studi della Third Man records di Jack White e lo splendido split EP realizzato con la rivelazione Katie Crutchfield e i suoi Waxatchee) è ormai considerato uno dei profili più interessanti della scena indipendente americana, un autore e musicista di razza da cui tutti si aspettano il salto di qualità definitivo.
Ogni lavoro di Kevin possedeva una sua anima ben definita e
ora è in arrivo il suo quinto solo album, il doppio vinile ‘Oh My God’,
disponibile dal 26 aprile per Dead Oceans.
‘Oh My God’ non è proprio un album religioso, non nel sendo più stretto del
termine, ma più spirituale, legato ad un determinato linguaggio. E’ il primo
vero e proprio concept album firmato dal giovane autore texano e dedicato ad un
tema immortale, quello dell’anima.
Se ‘Singing Saw’ è stato il disco losangelino di Kevin Morby e ‘City Music’ quello newyorkese allora il nuovo ‘Oh My God’ è quello astratto.