

Jeff Buckley è stato l’ultimo. Era il 29 maggio 1997 quando il Mississippi se lo prese con se’, chiudendo definitivamente gli anni ’90.
Jeff Buckley è stato l’ultimo, dopo di lui tanto Hip-hop, tanta musica digitale, internet e lo sdoganamento del Pop in ogni dove. L’ultimo a vivere la strada, l’ultimo dei Bluesmen, se ci intendiamo su questa definizione.
Dopo la rabbia e la violenza di Seattle, arrivo’ Jeff Buckley a dimostrare che il dolore poteva essere guidato, svelando mondi profondi, così belli da lasciarci attoniti.
Il suo unico album, “Grace”, arrivò nel 1994, inaspettato come una perla rara in un oceano di rumore. In quello stesso anno l’industria discografica era riuscita a normalizzare la veemenza del Grunge, Kurt Cobain aveva deciso di andarsene, cosi che fu proprio lui a raccogliere quella sconfitta, con una manciata di canzoni che mostravano la natura di quel mondo poetico e disperato.
Jeff Buckley è stato l’ultimo degli eroi del Rock, quel linguaggio nato dall’ incrocio tra il canto dei neri e le ballate irlandesi. Quel mondo che sbocciò nel Blues, nel folk di Woody Guthrie e nella sintesi di Elvis, i Beatles ne modellarono il suono e le melodie, Bob Dylan il paesaggio. E poi gli Stones, Jim Morrison, Jimi Hendrix, Led Zeppelin e il Punk lo fecero girare in un vortice violento e sensuale.
Quel mondo che oggi sembra sparito nel nulla, sostituito da surrogati e dal bacio diabolico e perfetto del digitale.

Jeff Buckley spari oggi, 22 anni fa, inghiottito da un’onda creata da un battello sul Mississippi. Aveva appena completato i demo per il suo secondo album, era soddisfatto del lavoro, tanto da voler celebrare il momento con un bagno nel fiume. Poco prima di andare a prendere la sua band, all’aeroporto di Memphis, si fermò con un amico a fare un tuffo nel Mississippi, che purtroppo si rivelò fatale.
Ventidue anni sono tanti, eppure “Grace” non è invecchiato di una virgola, le sue canzoni continuano a suonare con la stessa bellezza e con la stessa grazia, come del resto la voce di Jeff Buckley irripetibile, inarrivabile, indimenticabile.
Buon ascolto.
“This is our last goodbye
I hate to feel the love between us die. But it’s over
Just hear this and then I’ll go
You gave me more to live for
More than you’ll ever know.