

A due anni di distanza dall’uscita di ‘Acini’, arriva la versione live dell’album di Paolo Saporiti. Uguale ma allo stesso tempo diversa, nei contenuti e nei modi, come spiega l’autore. E’ dalla consapevolezza di questa diversità, che nasce l’esigenza di “fotografare” l’esperienza del trio.
«E’ un po’ come voler raccontare a un amico quello che passa tra di noi sul palco. Le versioni sono molto più forti, rispetto a quelle finite sull’album».
Quello proposto da Saporiti, infatti, è un progetto complesso, qualcosa di più della pubblicazione di un semplice disco live.
Non si tratta di un collage delle versioni migliori di più concerti, registrate durante il tour e magari ‘ritoccate’ in studio, come spesso accade in post-produzione, bensì di un unico ‘momento’ artistico, cristallizzato nel tempo: «Non volevo tagli e volevo che suonasse come suona nella realtà. E’ anche questo un modo per far comprendere come un disco possa evolvere e cambiare, nonché fa capire come possa evolvere l’energia di una stessa canzone, ogni sera, nel momento in cui viene eseguita su un palco diverso».
Del resto, tutto questo fa parte di un percorso che Saporiti segue da tempo, forse da sempre: «In concerto sono me stesso e do tutto quello che posso, trovo giusto lasciarne una testimonianza tangibile».
E il disco – disponibile dal 21 febbraio in versione cd e digitale – segue questa strada: sebbene ci siano stati piccoli, inevitabili accorgimenti tecnici, nel complesso, ‘fotografa’ un live tipico di questa formazione, un trio. «Volevo una narrazione rigorosa e sincera, quindi ci sono gli errori, ci sono i rumori di fondo e gli attimi di silenzio: tutto quello che ci circonda e accade tra di noi», commenta l’autore.

Come dicevamo, si tratta di un progetto complesso, quello che Saporiti, al telefono, definisce estemporaneamente un «Progetto verità»: assieme all’album ‘Acini Live, trio’, infatti, in regalo – per chi lo comprerà ai concerti – ci sarà un biglietto da visita, in cartoncino, con stampato un qr code, che darà accesso alla possibilità di scaricare il “live al Potok” di Oblizza (Ud). Questa volta, realizzato non in trio ma chitarra e voce, in solo. Un qualcosa che completa la panoramica della dimensione live dell’artista, dandone così una visione a 360 gradi.
In questo contesto, si inseriscono le riprese video, effettuate al Garage Moulinski di Milano «Quando ho visto il video del concerto – racconta – mi sono emozionato: è stata anche per me una grande sorpresa».
La parte essenziale del percorso intrapreso da Saporiti, risiede nel cercare di affermare l’«essere», contrapponendolo all’«apparire», che parrebbe tanto di moda e questi tre tasselli – trio, concerto solista e video – a cui ha lavorato, vanno proprio in questa direzione: «Senza rigidità particolari – spiega – bisogna tornare a raccontare la verità. Pensa al Festival di Sanremo: è stata una farsa totale e la cosa sorprendente è che anche le persone più strutturate, sono cadute nel tranello e hanno dato più peso all’immagine che non alla musica. Ormai questa è diventata una consuetudine, ahimè».
La contrapposizione essere/apparire è un qualcosa su cui Saporiti ha intrapreso una sua personale (e condivisibile) battaglia. «Sempre più si guarda all’immagine e non alla musica. Non so se sarà possibile invertire questa tendenza; ma quello che è sicuro, è che ci si deve provare, sebbene il mercato non lo permetta, non concedendoti nemmeno l’opportunità di dimostrare quello che sei o che fai, con la tua musica se non gli corrispondi totalmente». Da queste considerazioni, scaturisce la forte esigenza di ‘verità’ che trova la sua celebrazione in ‘Acini live’.
Determinante è risultata l’esperienza dell’ultimo anno e mezzo, in tour per il Paese, col batterista Lucio Sagone e il chitarrista Alberto N.A. Turra: «La potenza del trio – afferma – nasce dal fatto che siamo tre musicisti che hanno unito i loro tre diversi modi di vedere la musica, diventando amici. In realtà – poi precisa – io ero già amico di Lucio da tempo, ho incontrato Alberto e ho realizzato che in tre avremmo potuto dare vita a qualcosa di veramente speciale. E così è stato».
Intanto Saporiti guarda al futuro e sta già lavorando al nuovo disco, per il quale sono più o meno pronti almeno 18 brani tra cui scegliere, ma per capire di cosa si tratti c’è ancora tempo. Adesso, non resta che ascoltare il live – del quale è appena uscito un trailer – e consultare il calendario delle date, per non perdere l’occasione di vedere quello che si potrà ascoltare su disco.

TRACKLIST
- Nel nome mio
- Che cosa rimane di noi
- A due passi dal cielo
- Io non ho pietà
- Erica
- America
- Amica mia
- Sangue Street Spirit
- Le passeggiate notturne del re
- La mia luna
- Gelo
- La mia falsa identità
- Arrivederci Roma