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‘Synchronizer’: terzo lavoro per i Piqued Jacks, un album che coinvolge e cattura l’ascolatore

Non è un album banale ‘Synchronizer’, pubblicato dai Piqued Jacks, ma è un disco dove si possono trovare tutte le influenze che segnano il percorso artistico di questo gruppo. Di fatto, è il terzo album dei Piqued Jacks e si avvale di importanti collaborazioni, soprattutto alla produzione: è stato infatti realizzato tra lo studio Esagono di Rubiera e l’Inghilterra, dove i Piqued Jacks hanno lavorato a fianco di tre importanti produttori: Julian Emery (Nothing But Thieves), Brett Shaw (Florence + The Machine) e Dan Weller (Enter Shikari), che hanno dato al suono di questo album una dimensione di rock internazionale, che a volte manca nelle produzioni italiane.

E non è un caso, poiché questa formazione ha sempre avuto una forte dimensione internazionale e sono già ben conosciuti in numerosi Paesi europei e non solo.
Così come non è un caso che è stato accolto bene anche fuori dai patri confini e abbia trovato la critica internazionale pronto ad accoglierlo come un lavoro decisamente interessante.

E’ importante questo aspetto? Forse sì, soprattutto per la band, ma è indicativo soprattutto della strada intrapresa dai Picqued Jacks, che viaggia trasversalmente attraverso numerosi generi musicali, esplorando territori diversi tra loro che vanno dal funk al rock al pop, dall’alternative, alle ballad per pianoforte, senza perdere un grammo della loro genuinità e della loro forza.

Nelle note si apprende che a ispirare questo lavoro è stato uno stormo di uccelli in volo e l’intero lavoro, a partire dal titolo, vuole far sì che si possa apprezzare al meglio la bellezza del presente, concentrandoci sulla forza dei legami costruiti sulla condivisione del medesimo passo e poter così migrare lontano da quell’ansia per il futuro che fin troppo spesso, al giorno d’oggi, ci attanaglia.

Insomma: insieme si vince ogni paura, ogni ansia e si va lontano: questo ci vogliono dire i Piqued Jacks.

La copertina è il punto di arrivo di un percorso grafico da tempo intrapreso con l’artista brasiliano Lunàtico, il quale, su ogni singolo, ha raccontato l’avvicinamento alla definitiva trasformazione in sciame, guidata, nel finale, dalla band in prima fila: «Il suo marchio – hanno detto i Piqued Jacks – sono le figure senza testa ed è perfetto per rappresentare la metafora della sincronizzazione e il raggiungimento di quello stato mentale».

L’album nasce dopo un cambio di line-up, avvenuto nel 2019 e dimostra come la nuova formazione abbia trovato un’alchimia perfetta, riuscendo a sfruttare il periodo del lockdown del 2020 che, nonostante i pochi chilometri che dividevano le abitazioni dei membri di questa formazione, l’incontro era impossibile, ma, nonostante questo, sono riusciti a comporre e sperimentare insieme.

E il risultato si sente. Un disco, ‘Synchronizer’ che è davvero piacevole da ascoltare, vario, che non annoia mai e che riesce a coinvolgere emotivamente chi lo ascolta, a prescindere dal genere che si ama.

TRACKLIST

1. Golden Mine
2. Every Day Special
3. Spin My Boy
4. Mysterious Equations
5. Elephant
6. Call My Name
7. Dancers In Time
8. Purgatory Law
9. Fire Brigade
10. Hello?
11. Lonely Hearts, CozyHut

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