Pubblicato il Lascia un commento

‘Ad occhi chiusi’: la narcolessia al centro del nuovo singolo di Murubutu

Ogni mese, ogni settimana, quasi ogni giorno c’è qualcosa da celebrare, ricordare o comunque mettere sotto i riflettori. E’ sempre più frequente la ‘giornata internazionale di‘ qualsiasi cosa. E, sempre più spesso, queste iniziative ci scivolano addosso, lasciandoci alla fine nell’indifferenza più assoluta, se non toccati personalmente da quella questione.
Sia che si tratti di una malattia, o della salvaguardia di qualche animale, passano una dietro l’altra, le ‘Giornate’, senza lasciare segno.

Poi, a volte, questa regola non scritta, questa consuetudine di fatto, viene infranta da qualcosa. Un fattore che scombina la norma e, improvvisamente, la ‘Giornata di...’ diventa argomento del giorno. In questo marasma di ricorrenze è decisamente necessario trovare quel fattore. Ed è quello che ha fatto l’AIN – Associazione Italiana Narcolessia e Ipersonnia Idiopatica che ha avuto l’intuizione di chiedere a una delle migliori penne della musica italiana di raccontare, alla sua maniera, cosa fosse la narcolessia e che impatto potesse avere sulla vita di chi ne è colpito.
E’ nato così il singolo ‘Ad occhi chiusi’ di Murubutu, che ovviamente non se lo deve essere fatto dire due volte, raccogliendo subito quella che, per chiunque altro, non sarebbe stata certo una sfida facile.

Il brano – che vede il featuring di Elisa Aramonte e la produzione di James Logan – conferma come Murubutu abbia la capacità di raccontare mondi, a volte vicini, a volte lontani, ma sempre credibili e che appaiono vivi e realistici di fronte a chi li esplora attraverso la sua musica.

Lo fa anche con Fabio, il protagonista di ‘Ad occhi chiusi’, che diventa il migliore ‘testimonial’ di una patologia certamente poco conosciuta, ma che, attraverso la sua storia – a lieto fine, peraltro – riusciamo a comprendere senz’altro meglio.
Fabio prende consistenza nelle parole di Murubutu, fino a divenire una persona reale: potrebbe essere un amico, un compagno di scuola, un collega di lavoro, che abbiamo incontrato in un punto qualsiasi della nostra esistenza.

A raccontarci com’è nato questo brano è lo stesso autore sui suoi canali social: «E’ un testo scritto raccogliendo le testimonianze di tante persone affette da questa patologia rara: la narcolessia. Attraverso le loro parole ne ho scoperto diversi aspetti che non conoscevo e mi hanno fatto riflettere molto. Ho quindi deciso di elaborare un brano che potesse trasmettere a chi lo ascolta il forte senso di incomprensione e inadeguatezza che i narcolettici spesso provano. Mi auguro che il mio singolo possa dare un sostegno concreto alla campagna #CreateforSleep2022 e all’Associazione italiana narcolessia e ipersonnia idiopatica (Ain) nel sensibilizzare le nuove generazioni».
Niente fa pensare che non sarà così. I pezzetti di storie vere utilizzati trovano sintesi perfetta in Fabio e per chi ascolta il brano, il protagonista entra di diritto nella galleria di personaggi a cui, durante la sua carriera, Murubutu ha dato vita.

Musicalmente parlando, il pezzo si avvale di una produzione decisamente adatta al testo: pacata e mai noiosa, sostiene perfettamente un testo importante come quello che ci propone Murubutu. Una produzione che conferma come James Logan sia da tenere d’occhio per le soluzioni che trova, decisamente mai banali.
Il refrain è affidato alla voce di Elisa Aramonte che sfrutta al meglio la sua vocalità per dare un tocco di eleganza in più al pezzo.

Va però detto che, se guardiamo al brano da un punto di vista strettamente musicale, ci troviamo di fronte a un pezzo che non aggiunge né toglie niente a quanto lo ha preceduto. Non ci sono guizzi creativi o voglia di sperimentare altri territori musicali, come recentemente ha fatto Murubutu – ‘Daimon‘ ne è solo l’ultimo esempio -: ‘Ad occhi chiusi’ è un brano tipicamente ‘di Murubutu’, ma questo non si può certo dire che sia un qualcosa di negativo.
Anzi.
Potrebbe essere – e probabilmente lo sarà – l’occasione per chi è arrivato solo recentemente alla sua musica, magari attraverso l’ultimo album ‘Storie d’amore con pioggia‘, per avvicinarsi alla produzione precedente e andare a ‘esplorare’ i vecchi lavori, avvicinati proprio attraverso ‘Ad occhi chiusi’.

In tutti i casi, in ‘Ad occhi chiusi’ la parte predominante resta lo storytelling e non poteva essere diversamente considerando la genesi del pezzo, che, se ancora ce ne fosse bisogno, conferma come Murubutu, attraverso le parole, riesca a far vivere storie, personaggi, mondi interi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *