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Biosphere – Departed Glories

È facile dimenticare la sottile linea di confine tra la Norvegia e la Russia, proprio all’estremità più a nord del Paese. Questa è la regione di provenienza di Geir Jenssen, produttore norvegese di musica elettronica che si cela dietro allo pseudonimo Biosphere, ed è anche il luogo in cui nascono, dai primi anni ’80 a oggi, le sue tracce ambient dai toni austeri, disturbanti e profondamente strutturati.

Biosphere ha già pubblicato diversi album degni di nota, tra cui “Substrata”, scelto come miglior album ambient di tutti i tempi dal sito Hyperreal.org. Inoltre, Jenssen vanta numerose collaborazioni con artisti come Arne Nordheim, Higher Intelligence Agency, Deathprod, Pete Namlook e Bel Canto.

Il suo dodicesimo album, “Departed Glories”, è la prima pubblicazione dopo circa cinque anni di silenzio e segna l’inizio di una complicità raggiunta con l’etichetta indipendente di Oslo, Smalltown Supersound. Sulla copertina del disco c’è una foto di un paesaggio russo scattata più di cento anni fa. La foto fa parte di uno straordinario archivio fotografico riscoperto recentemente e appartenente al fotografo Sergei Prokudin-Gorsky, famoso per le sue sperimentazioni con le lamine di vetro, agli albori della ricerca sulla fotografia a colori.

L’archivio è stato una delle fonti di ispirazione di Jenssen nella composizione dell’ultimo lavoro, iniziato circa 5 anni fa mentre si trovava temporaneamente a Cracovia, in Polonia. Abitando vicino alla foresta di Wolski, durante le sue passeggiate giornaliere ha avuto modo di vedere e di vivere i luoghi splendidi e allo stesso tempo terribili dove numerosi civili polacchi furono giustiziati durante la seconda guerra mondiale. Approfondendo la ricerca, Jenssen è arrivato a scoprire che una regina medievale, tale Bronislawa, si nascose in quella stessa foresta durante il tredicesimo secolo per sfuggire all’invasione dei Tartari e che un monumento commemorativo costruito in suo onore fu distrutto dagli Austriaci durante il diciannovesimo secolo.

Questo ha portato Jenssen a pensare a quale tipo di musica potesse aver ascoltato qualcuno come Bronislawa mentre tremava tra i boschi; sicuramente non si trattava di vera musica, ma comunque di qualcosa che potesse evocare paura e sgomento nella propria mente. Quindi, ha iniziato una ricerca sulla musica popolare polacca e ucraina e, una volta raccolto il materiale necessario, si è avventurato in una personalissima rielaborazione con l’intento di plasmarla in modo tale che potesse evocare i sentimenti del trauma psicologico da lui ricercati.

Tutti questi elementi di ispirazione si sono uniti e hanno rappresentato quella propulsione necessaria per comporre “Departed Glories”. L’album è quasi interamente composto da frammenti di registrazioni di musica popolare est-europea e russa, fusi insieme per trasformali in 17 brani dinamici e inebrianti.

Ogni frammento di sample svolge una funzione analoga alle lamine di vetro di Gorsky e, come nelle foto, dà vita a composizioni che sono raggianti, spettrali e indimenticabili.

TRACKLIST

  1. Out Of The Cradle
  2. Well And Purpose
  3. Down On Ropes
  4. Free From The Bondage You Are In
  5. With Their Paddles In A Puddle
  6. Than Is The Mater
  7. Sweet Dreams Form A Shade
  8. Aura In The Kitchen With The Candlesticks
  9. Departed Glories
  10. Whole Forests Of Them Appearing
  11. Invariable Cowhandler
  12. Behind The Stove
  13. You Want To See It Too
  14. In Good Case And Rest
  15. Tomorrow Then We Will Attend
  16. With Precious Benefits To Both
  17. Fall Asleep For Me
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