L’attesa dei fans – ma non solo loro – attorno al nuovo album dei Foo Fighters, ‘Sonic Highways’ era tanta.
E le aspettative non sono andate deluse, quando finalmente le tracce del nuovo lavoro hanno svelato il loro segreto.
La band di Dave Grohl, con questo lavoro, ha voluto fare un salto di qualità, dando vita a un lavoro artistico completo, che parte dalla musica e arriva alle immagini.
Una sorta di ottocentesto ‘diario di viaggio’, riletto alla maniera dei Foo Fighters: ne esce fuori un’opera complessa, che disegna otto tappe in altrettante città americane, che i musicisti hanno esplorato sotto molteplici aspetti.
Il risultato è condensato in otto canzoni – tante quante le tracce dell’album, appunto – e a 8 documentari.
Un progetto completo, dicevamo, attraverso l’America dei nostri giorni, che ne racconta la vita sia attraverso le immagini sia attraverso la musica.
‘Sonic Highways’ in definifiva è ben riuscito.
Parlando in particolare della parte sonora, si tratta di un bel disco rock. Un rock pulito, classico, ben suonato, ben cantato. Ha un solo difetto: è un po’ troppo patinato.
E’ tutto perfetto. A tratti perfino troppo perfetto, se pure la perfezione possa essere considerata un difetto.
La canzone di apertura, ‘Something for nothing’ è perfetta per trainare l’album. Forte e potente come solo i Foo Fighters sanno fare e come ci hanno abituati in questi anni.
La canzone ha degnamente anticipato questo lavoro, dicendoci che stava arrivando un bel disco rock targato Foo Fighters.
‘Sonic Highways’, anche grazie al traino del singolo, si è subito piazzato tra i dischi più venduti una volta uscito sul mercato.
Per questo lavoro non si può parlare di ‘innovazione’, o di ‘novità’ o di ‘sperimentazione’, da d’altronde questi sono concetti che la stessa band di Seattle e ‘Sonic Highways’ si attesta come un disco rock classico, di una qualità che spesso non viene nemmeno lontanamente sfiorata.
Del resto essere un ‘classico’ è un limite? In realtà no. Può essere anche grandezza. E, ascoltando le canzoni di questo album, ci sembra che questo lavoro sia la conferma di tale concetto.
TRACKLIST
- Something From Nothing
- The Feast and the Famine
- Congregation
- What Did I Do? / God As My Witness
- Outside
- In the Clear
- Subterranean
- I Am a River