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Friday I’m in Love – Bob Dylan: tre dischi per la storia

140624-bob-dylan-1457_fc36cf65fb1e95993f7f2af408bc9600.nbcnews-ux-2880-1000Tre album hanno segnato la storia della carriera di Bob Dylan e, di conseguenza, della musica contemporanea: si tratta di Bringing il all back home, Highway 61 Revisited e il doppio album entrato nella leggenda Blonde on Blonde.

Con questi tre dischi, Dylan ha, di fatto, cambiato strada e dall’essere il giovane folksinger che tutti acclamano, adesso diviene un gigante del rock.

A parlare di questi tre album fondamentali di Bob Dylan sono Lorenzo Mei e Carlo Puddu che li analizzeranno attentamente nella serata del 24 giugno, per l’ultimo appuntamento del ciclo febbraio-giugno di ‘Friday I’m in Love’, come sempre con inizio alle 21:30 e a ingresso libero.

Bringing il all back home è conosciuto in Italia anche con il titolo di Subterranean Homesick Blues e uscì nel marzo del 1965, segnando un profondo cambiamento stilistico, essendo il primo album di Dylan nel quale compaiono strumenti elettrici. Nel giugno esce il singolo ‘Like a Rolling Stone’, il cui sound influenzerà molto l’album successivo Highway 61 Revisited, che prende nome dalla strada che unisce il Minnesota – stato dov’è nato Dylan – a New Orleans, città che il musicista ritiene essere importante per l’influenza che ha sulla musica che a lui piace e alla quale si ispira.

Nel febbraio 1966, il produttore Bob Johnston convinse Dylan a registrare a Nashville per qualche tempo assieme a musicisti di alto livello: da queste sessioni nasce Blonde on Blonde, capolavoro nel quale due culture – il mondo di Nashville e quello di Dylan – si scontrano creando un’alchimia perfetta.

Approfondire la conoscenza di questi album, quindi, permetterà di conoscere meglio anche l’arte dell’autore più importante di tutti i tempi.

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