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“Kriminese”: il biglietto da visita dell’artista italo-cubano Adrift esce oggi per Glory Hole Records

Kriminese” è il nuovo album di Adrift, fuori per Glory Hole Records e distribuito da Believe Digital. Classe ’99, italo-cubano, all’anagrafe Marcelo, Adrift nasce musicalmente come valvola di sfogo per un percorso personale complicato, travagliato, che si è sviluppato da un lato all’altro del globo.

Dopo aver vissuto in diversi continenti, e toccato con mano esperienze e realtà che né un infante, né un adolescente dovrebbero conoscere, trova nella musica l’unica scappatoia da un destino che sembrava già segnato. Incontra la Glory Hole Records, incontra il producer Gian Flores (che ha firmato, tra le altre cose, tutte le produzioni di “Questo non è un cane” di Claver Gold), e si chiude in studio. Il risultato è “Kriminese”, il suo disco d’esordio ufficiale.

Un disco intenso, sentito, che si muove su più filoni, tutti estremamente personali e legati al percorso di vita di Adrift. La strada, i sentimenti, l’amore, l’America Latina: sono queste le tematiche che si susseguono in “Kriminese”. Si rincorrono, si intrecciano, si legano indissolubilmente al passato di Adrift, che però non si racconta mai in maniera chiara. L’ascoltatore percepisce che l’oscurità ha scandito la vita del giovane artista, che però decide di non metterla mai in mostra, mai in piazza. C’è il racconto di chi cerca di sfuggire da determinate dinamiche, di chi soffre per le persone che ha accanto, per quelle che non ha accanto, per quelle che ha avuto e non ci sono più. C’è l’amore, sentimento puro ma difficilissimo da controllare. E poi c’è l’universo latino: parte della vita di Adrift, parte della sua cultura, si riflette nella scelta dei suoni, della lingua, dello slang, delle collaborazioni – come quella con Dilinyer, artista latinoamericano con all’attivo hit da milioni di views su Youtube. Il suo modo di esprimersi è spontaneo, così come lo sono le sonorità – c’è il reggaeton, c’è il rap, ci sono momenti più aggressivi, altri più introspettivi -, che danno vita a “Kriminese”, un biglietto da visita che è solo l’inizio del percorso di un giovane ambizioso, che vuole lasciarsi il passato alle spalle e costruire un futuro fatto di musica. Nell’attesa di trovare il momento giusto per raccontare la sua storia.

Kriminese non è “criminale”, ma definisce l’unione di vari mondi in una piccola città, troppo stanca per essere gentile, troppo viziata per essere libera” ha detto Adrift.

Adrift significa dire “alla deriva”, come i sentimenti abbandonati dalle persone che lo soffocano, come se gli chiedessero di salvarli. Marcelo nasce a Cuba, nel 1999 all’Havana. Madre cubana, padre bolognese, studia in Italia, fino a quando non decide di mollare tutto e dedicarsi completamente alla musica, l’unico riparo sicuro che ha trovato in questa tempesta di sentimenti abbandonati. “Kriminese” è il suo disco d’esordio, prodotto dalla Glory Hole Records.

INFO:
www.instagram.com/adrift.east

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