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‘Legna per l’inverno’, debut album di Verrone, tra indie rock e alternative e cantautorato

Anticipato dai singoli “Copenaghen” e “L’ora blu” è ora disponibile per Disordine Dischi “Legna per l’inverno“, disco d’esordio del cantautore napoletano Verrone.

Realizzato sotto la produzione artistica di Dario di Pietro (LUK, Azul), l’album raccoglie 6 tracce attraversate dal filo conduttore del viaggio: le canzoni proposte scaturiscono tutte della distanza da una casa, letterale o figurata che sia a seconda che si tratti di un luogo o di un affetto, e dalla lontananza che può essere tanto una condizione in cui doversi fortificare quanto una fuga cui ambire.

Ne consegue che centrale è pure il tema del ricordo in tutte le sue forme, dalla consolazione alla tristezza per qualcosa di incompiuto.

La scrittura è rivolta al di fuori di sé, costantemente indirizzata a un silenzioso ma indispensabile compagno di traversata: è il dialogo col prossimo che permette di capirci, crescere, confortarci.

La cornice più idonea ai contenuti trattati è stata ricercata in arrangiamenti misurati, che dessero risalto alla semplicità delle armonie e al cantato. I colori più sgargianti sono quelli delle chitarre, cui è affidato il compito di ricreare atmosfere riverberate e rarefatte, traendo spunto principalmente dalla scena alternativa anglosassone (Editors e Ben Howard su tutti); le ritmiche sono solide ed essenziali, nel solco delle recenti esperienze dell’indie pop; le tastiere e i pianoforti completano l’opera consegnandole di fatto una sonorità cantautorale per cui il contatto tra le dita dei musicisti e gli strumenti analogici era stata requisito fondamentale di partenza.

Il progetto grafico, curato da Diego Abbate, propone i magnifici scatti della fotografa americana Laura Zimmerman. Realizzate attraverso la tecnica ICM (intentional camera movements), che prevede l’applicazione di piccoli e ripetuti spostamenti alla macchina durante l’esposizione, le immagini scelte risultano avere un forte carattere evocativo: esse appaiono deformate in vari modi, con forme e contorni sbiaditi, sovrapposti o frammentati, in un senso di intimità profonda che le lega alle tematiche e agli ambienti sonori delle canzoni che corredano.

Classe ’90, è dal 2015 autore e bassista dei Ventinove e Trenta, band appartenente al filone del Newpolitan Power e tra le più attive del panorama emergente locale. Nel 2019 il loro debutto discografico, che vanta la produzione artistica di Valerio e Massimiliano Jovine (99 Posse) e le collaborazioni, tra gli altri, di Ciccio Merolla, Brunella Selo, Simona Boo.

Nello stesso anno Verrone battezza un nuovo percorso cautautorale, lasciando il vernacolo partenopeo per abbracciare la lingua italiana. La sua “Canzone del mattino dopo” viene scelta dalla storica casa editrice La Canzonetta per il terzo volume di Napoli Sound System, compilation che accostando nuove proposte a progetti già affermati (James Senese, Francesco Di Bella, Foja, La Maschera) mira a definire uno stato dell’arte della scena musicale campana.

Nel 2021 il testo del brano “Notturno” vince la targa Federico de Florio come miglior componimento al premio nazionale di poesia e fotografia Cesare Filangieri. Il suo primo album, sotto la produzione artistica da Dario di Pietro (LUK, Azul), e ispirato alle sonorità del folk e alle recenti esperienze dell’indie pop italiano, è in uscita per la primavera del 2024.

TRACKLIST

01 – Copenaghen
02 – Il molo di Brighton
03 – L’ora blu
04 – Selene
05 – Un fiume
06 – Lontano

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