Nick Cave and The Bad Seeds – Ghosteen

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CD | LP

Nuovo lavoro di Nick Cave assieme ai fedelissimi Bad Seeds: si tratta, come ha spiegato lo stesso artista australiano, del terzo e ultimo capitolo della trilogia iniziata con ‘Push the Sky Away’ (2013) e proseguita con ‘Skeleton Tree’ del 2016.

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Descrizione

Dopo l’anteprima ‘virtuale’, è arrivata anche la versione fisica di ‘Ghosteen’, il nuovo lavoro di Nick Cave assieme ai fedelissimi Bad Seeds: si tratta, come ha spiegato lo stesso artista australiano, del terzo e ultimo capitolo della trilogia iniziata con ‘Push the Sky Away’ (2013) e proseguita con ‘Skeleton Tree’ del 2016.

Questo nuovo lavoro di Nick Cave è intriso del dolore che scandito le giornate dell’artista, dopo che, nel luglio 2015, proprio durante le registrazioni di Skeleton Tree, Arthur, il figlio quindicenne di Cave perse la vita.

Skeleton Tree – legato a doppio filo al documentario ‘One more Time with Feeling’, uscito nel 2017 – ha dei testi estremamente pesanti e oscuri, che sono stati generalmente messi in relazione con la morte del figlio, ma, di fatto, così non è, poiché vennero scritte prima del tragico incidente e Cave si limitò esclusivamente ad aggiustare alcuni testi durante le sessioni finali della registrazione.

Sempre nel 2017, Nick Cave riprese a esibirsi live e dette alle stampe la raccolta ‘Lovely Creatures: The Best of Nick Cave and the Bad Seeds’, che, originariamente, doveva essere pubblicata nel 2015. Un importante fatto per comprendere meglio la genesi di quest’album è l’inizio, ad aprile 2018, di quella che in origine era solo una serie di eventi on line domanda-e-risposta che Cave organizzava con i fans, per capire meglio quale fosse la relazione che lo legava ai suoi fan. Un qualcosa che ha dato molte soddisfazioni a Cave, tanto da fargli aprire, nel mese di settembre dello stesso anno, un blog, ‘The Red Hand Files’, alla cui base sta esattamente lo stesso concetto degli eventi iniziati ad aprile: domande dei fan a cui lui ha sempre risposto. Nello stesso mese, i Bad Seeds perdono per un tumore al cervello Conway Savage, che faceva parte della band dal 1990. E, infatti, ‘Ghosteen’ è stato, alla fine, dedicato proprio a Savage. Nelle settimane che hanno seguito la morte di Savage, la band ha pubblicato l’extended play di Distant Sky-Live i Copenhagen ed è stato distribuito un documentario con lo stesso nome.

‘Ghosteen’ è stato registrato in diversi luoghi: negli Usa, ma anche in Inghilterra e in Germania, tra il 2018 e il 2019. La sessione principale di registrazione si è tenuta a Malibù, negli studi WoodShed Recording Studios e a Hollywood nei NightBird Recording Studios. Dopo queste registrazioni, Nick Cave si è ritirato a Brighton e ha rifinito le registrazioni al Retreat Studios di quella città, così come al Candy Bomber Studio a Berlino. La produzione è curata completamente da Nick Cave e da Warren Ellis. Ulteriori sessioni comprendono la registrazione dell’ensemble di archi, che vanta l’orchestrazione di Ben Foster e si sono svolte agli Air Studios di Londra.

A gennaio, Nick Cave ha dichiarato di aver quasi finito di registrare il nuovo album assieme ai Bad Seeds e, successivamente, sono partite le sessioni di mixaggio, realizzate, oltre che dallo stesso Cave, da Ellis, Lance, Powell e Andrew Dominik ai Conway Recording Studios di Los Angeles, dove sono stati masterizzati da Chris Gehringer.

‘Ghosteen’ è un doppio album e contiene 11 tracce. La prima parte dell’album comprende 8 canzoni, nelle quali Nick Cave descrive come ‘i bambini’. La seconda parte dell’album, invece, contiene 2 lunghe tracce in ‘spoken word’, nelle quali sono descritti ‘i loro genitori’. Parlando dell’album, Cave dice che è come ‘uno spirito che migra’ nonché rappresenta la parte finale della trilogia che inizia con ‘Push the Sky Away’.

Nick Cave ha iniziato a scrivere i testi per le canzoni di ‘Ghosteen’ nel febbraio 2017: l’artista australiano ha dichiarato di aver deliberatamente smesso di scrivere dalla fine del 2015, quando si è accorto che, cambiando i testi di ‘Skeleton Tree’ aveva acquisito una nuova familiarità con le parole e questo comportava uno stop per un po’ di tempo.

I testi per l’album li ha composti nella sua casa a Brighton: un cambio da quella che è la sua abituale routine di scrivere i testi in un ufficio privato. Il cambio di ambiente e di routine porta Cave a mettere insieme un’enorme quantità di materiale, immagini e idee, invece di scrivere canzoni in un modo più tradizionale, come lui stesso ammette. Non solo, Cave in questo album abbandona il suo approccio narrativo per il quale è conosciuto e che, adesso, ritiene troppo restrittivo. Parlando del suo nuovo approccio, Cave ha dichiarato: «L’idea che si vive la vita su una linea retta, come una storia, mi pare sempre più assurda e soprattutto mi sembra una sorta di convenienza intellettuale. C’è un cuore puro, ma tutto attorno è caos».

Proprio negli interventi del blog Red Hand Files, Nick Cave ha elaborato quello che lui stesso ha identificato come un autentico modo di scrivere oltre il trauma «che affronta tutti le questioni, senza girare le spalle alla morte del mio ragazzo», come spiega lui stesso.

Cave ha dichiarato che il nuovo metodo gli permette di scrivere «oltre il personale, in uno stato di meraviglia. Facendo questo, le cose riprendono colore, con una nuova intensità e il mondo sembra più chiaro, luminoso e in qualche modo nuovo».

Dopo l’uscita del disco, in molti hanno visto nei testi di ‘Ghosteen’ temi quali la perdita, la morte, il dolore e, ovviamente, l’esistenzialismo, ma è stato ampiamente notato che sono presenti anche temi quali l’empatia, la fede e l’ottimismo. Il testo del brano che chiude la tracklist, ‘Hollywood’, parla della storia di Kisa Gotami, una ‘arhat’ buddista che cerca aiuto in Buddha dopo la morte di suo figlio e scopre che ‘nessuno è realmente toccato dalla perdita’.

Musicalmente parlando, si tratta sicuramente dell’album più esoterico di Nick Cave e si muove in ambito elettronico e ambient. Come già il predecessore, ‘Skeleton Tree’, fa ampio uso di sintetizzatori analogici, piano e drone. Accanto a questi, è predominante il ruolo degli archi, arrangiati da Ben Foster con l’assistenza di Sam Thompson. Particolarità di questo album è che la voce baritonale di Nick Cave, qua appare a volte perfino in falsetto.

Nonostante l’oscurità dell’album, la copertina è molto colorata e rappresenta una sorta di paradiso terrestre: si tratta di una versione riadattata del dipinto ‘The Breath of Life’ di Tom duBois (2001), mentre le sleeve del disco è stata disegnata dallo stesso Nick Cave, in collaborazione con l’Hingston Studio, un’agenzia creativa indipendente di Londra, che ha più volte collaborato con Nick Cave and The Bad Seeds

TRACKLIST

Part One
  1. Spinning Song
  2. Bright Horses
  3. Waiting For You
  4. Night Raid
  5. Sun Forest
  6. Galleon Ship
  7. Ghosteen Speaks
  8. Leviathan
Part Two
  1. Ghosteen
  2. Fireflies
  3. Hollywood

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Tipo

CD, LP

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