Descrizione
Pawn Hearts il quarto album dei Van der Graaf Generator pubblicato nel 1971 è da inserire senza dubbio tra i capolavori del rock progressivo.
I VDGG hanno rappresentato l’anima esistenzialista della scena Prog. La presa di coscienza della grandezza del Mistero e la quasi rassegnazione e disperazione per non riuscire a coglierne l’essenza da parte degli uomini. Questa si è tradotta in brani originali tra melodie maestose e fughe disturbanti, tra drammatiche e furiose cavalcate elettriche, (non ci sono chitarre elettriche nell’album a parte alcuni interventi di Robert Fripp, ma ci sono i sax di David Jackson che sarà il dilaniante solista) e la vibrante straziante voce, lirica e teatrale di Hammill.
Hammill canta il dramma della solitudine umana, l’inconscio e la notte dell’anima, i mostri della mente, l’immanenza del destino e l’impotenza dell’uomo.
Pawn Hearts è concept album sul tema della vita e della morte una sorta di salmo sull’uomo solo di fronte al mistero del sacro. Un canto solenne e dolente supportato da una band unica – oltre a Hammill e Jackson, le tastiere gravi di Hugh Banton e la batteria a sottolineare i tempi claustrofobici del concept di Guy Evans – che dopo album molto belli come ‘The Least We Can Do Is Wave To Each Other’ e H To HE Who Am The Only One, consegnano alla storia, il disco prog più oscuro e originale. Una delle vette più alte del rock degli anni ‘70.
Tracklist (Bonus Track Remast.)
Lemmings (Including Cog) (2005 Digital Remaster)
Man-Erg (2005 Digital Remaster)
A Plague Of Lighthouse Keepers (Medley) (2005 Digital Remaster)
Theme One (Original Version) (2005 Digital Remaster)
W (Alternate Take)
Angle Of Incidents
Ponker’s Theme
Diminutions
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