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‘Sperimentare ed evolversi è una delle più grandi soddisfazioni dell’arte’: Murubutu e la deluxe edition di ‘Storie d’amore con pioggia’

E’ passato poco più di un anno dall’uscita di ‘Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali’ di Murubutu ed è tempo non solo di bilanci, ma anche di deluxe edition e di ripresa del tour.
La deluxe edition porta con sé un regalo non da poco: ben quattro inediti:Estraggo musica dall’aria’ (che vince il premio per uno dei titoli più evocativi di sempre); ‘L’attimo esatto’; ‘Voce di seta’ e ‘La donna invisibile’ ft Elisa Aramonte.
Quattro brani che arricchiscono un album tra i più belli di quelli nati dalla penna di Murubutu e di cui abbiamo parlato con l’autore, facendone una sorta di ‘ascolto ragionato’.

Dopo l’incanto evocato da ‘Palazzo di gemme’, la nuova tracklist ci porta al primo inedito: ‘Estraggo musica dall’aria’. «In realtà non pensavo venisse così apprezzata – commenta Murubutu – è un pezzo che ho riadattato alla fine di un lungo percorso su un’altra base da quella pensata in origine».
E prosegue: «’Estraggo musica dall’aria’ è un pezzo biografico, scritto nel ricordo di mia madre: è l’unico effettivamente dove parlo del mio passato. C’è un po’ quello che capita a tutti: tornare nel vecchio quartiere e legare scorci e luoghi a tanti momenti dell’infanzia, dove c’era una persona che non c’è più ma che ti sembra comparire in ogni dettaglio».
Ma c’è qualcosa che ad Alessio Mariani – o Murubutu che dir si voglia – piace particolarmente in questo brano: «la descrizione ambientale, che sembra una delle mie solite evocazioni naturaliste un po’ formali, invece, in realtà è giustificata dal fatto che mia madre dipingeva e, quindi, tutte queste atmosfere e questi dettagli ritornano nei suoi quadri, aspetto che riprende anche uno dei principali sottotemi dell’album che è proprio la pittura».
A fare la differenza secondo l’autore, comunque, è anche la produzione, qua affidata a Logan, definita da Murubutu ‘salvifica’ rispetto alla precedente. «Logan – dice – ha la capacità di unire la componente emozionale con quella ritmica, usa suoni estremamente attuali come serpentine, bassi e synth trap e, nel contempo, riesce a mantenere una componente emotiva forte. Per questo ritengo che la riuscita di questa canzone sia merito suo».

Proseguendo nell’ascolto dell’album arriva ‘L’attimo esatto’, che è anche il singolo che ha avuto il compito di annunciare l’uscita della deluxe e che vanta anche un video. Questo è il brano che maggiormente riprende i temi di ‘Storie d’amore con pioggia’, descrivendo una storia d’amore che torna a vivere, grazie a un viaggio indietro nel tempo, come accade anche ne ‘Il migliore dei mondi’. A differenza di quest’ultimo, però, qua il protagonista riavvolge indietro il tempo non tanto per cambiare l’epilogo, ma per ‘cristallizzare’ quel momento perfetto – ‘L’attimo esatto’, appunto – del primo bacio.
«Credo che ‘L’attimo esatto’ – dice Murubutu – piaccia, perché riesce ad essere profondo, senza essere pesante. E’ orecchiabile ma non è scontato. L’ho sviluppato assieme a Gian Flores. Gian Flores è grande, un compositore eclettico e intuitivo: abbiamo condiviso la parte iniziale del lavoro, è una modalità nuova per me che sono abituato a vagliare produzioni già fatte.
Il suono di questo brano è più street pop che indie: è un genere che non mi dispiace e ho provato a sperimentare in quel senso. Come tutti, mi faccio influenzare dagli ascolti e dai generi, poi, però, non riesco mai a riprodurre in modo pedissequo. Finisco sempre per rielaborare tutto in modo molto personale, cosa che è sicuramente un bene, ma che deriva anche dai miei limiti, come la mia voce per esempio, che è molto particolare e non si sposa con tutte le sonorità
».

Proseguendo nell’ascolto, si compie un salto temporale e geografico che ci porta nell’America della segregazione razziale, con una storia che cammina nel solco delle tipiche narrazioni di Murubutu. In ‘Voce di seta’, infatti, si narra di una giovane di colore dalla voce bellissima che ottiene un lavoro come cantante in un locale per bianchi, dove, da una parte si scontra contro i pregiudizi razziali degli avventori e, dall’altra, incontra l’amore, in quanto il (bianco) proprietario del locale, passando sopra tutti quei pregiudizi che finora avevano scandito la sua vita, se ne innamora e le chiede di sposarlo, nonostante il divieto, allora sussistente, di matrimoni misti.
Una storia che ha molto colpito: «Non mi aspettavo un’accoglienza così positiva per ‘Voce di seta’, acclamata come un ‘gioiello’ dalla fan base che lo ha votato addirittura come il miglior brano della deluxe. E’ uno storytelling nato per riflettere sul problema del razzismo che non avevo mai trattato. Mi ha stupito che sia finito in diverse playlist sulle piattaforme, perché è un pezzo con una produzione molto classica, forse talmente classica che non si può nemmeno definire ‘rap’. Ha una componente ritmica forte e, al tempo stesso, è marcatamente cantautorale. Mi ha fatto sorridere trovarla inserita in playlist fra produzioni trap e drill. Forse dipende dal fatto che ultimamente i suoni sono davvero tanto omologati e probabilmente è la sua diversità che la fa brillare».

L’ultimo dei quattro inediti è ‘La donna invisibile’: sicuramente molto orecchiabile, al tempo stesso, molto raffinato nella produzione. La storia d’amore (con pioggia ovviamente) racconta, con delicatezza e classe, una vicenda realmente accaduta. «Nasce da una lettera che mi ha scritto un fan. Questo ragazzo ha perso a propria compagna pochi anni fa. Si erano sposati da poco, amavano viaggiare e soprattutto andare insieme ai concerti dei loro artisti preferiti. Nonostante apprezzassero i miei brani, non avevano mai visto un mio concerto insieme e quando, a maggio, lui è venuto alla data del tour da solo, lei era lì con noi, insieme a lui, anche se invisibile. La voce di Elisa Aramonte, che è una talentuosa cantante jazz, è stata fondamentale che dare al brano quella grazia ed estensione che io non potevo raggiungere da solo».

Se fin qua si è parlato delle novità, è tempo di guardare anche indietro, alle sorprese o alle conferme che l’album ha dato al suo autore. Alla domanda se ci sia un pezzo che non ha rispettato le aspettative, non ha dubbi: «A dir la verità no, non c’è. Un pezzo che a me piace ancora molto è ‘Il migliore dei mondi’ e il pubblico mi ha dimostrato di apprezzarlo per suoni e contenuto. Stessa cosa per ‘Multiverso’ che è stato una scommessa, perché era un esperimento, molto più cantato rispetto a quello che faccio solitamente, invece è piaciuto molto, probabilmente per il testo che unisce nozioni scientifiche ed esistenziali, ma anche per il ritornello che funziona molto bene».

E dal vivo quali sono i pezzi che hanno avuto riscontro maggiormente positivo? «Complice l’intervento di Dia, i pezzi più cantati dal vivo sono ‘Nuvole’, che essendo un pezzo reggae si fa cantare e ballare bene e ‘Temporale’ che vede sempre una grande partecipazione corale del pubblico. Sempre dai live, a parte i classici, l’altro brano che viene cantato molto è ‘Il migliore dei mondi’, ma anche ‘Black Rain’, che ultimamente ho fatto anche a Milano, ospite al live di Rancore, e il pubblico ha risposto come sempre con grande trasporto».

Ma a Murubutu quale brano diverte di più fare sul palco? «Sono due ore di live, devo arrivare riposato e motivato ma neppure troppo teso per divertirmi, spesso ne esco stremato ma felicissimo, mi piace molto trasmettere emozioni e cantare con il pubblico, mi riempie d’orgoglio scrivere testi che vanno in profondità e percepire che il pubblico li ha capiti e mi segue anche sui significati oltre che sui suoni».

Fra i brani rimasti fuori dalla deluxe non c’è Daimon, come mai? «Ovviamente mi hanno già criticato per questa cosa – ride – ma in realtà è un problema di minutaggio: non ci sarebbe stata fisicamente nel doppio vinile. Magari lo riprenderò in futuro, facendolo diventare un 45 giri». E se lo meriterebbe tutto, aggiungeremmo.

Intanto, a marzo riprende il tour: «Questo live tour di presentazione della deluxe ho voluto farlo con la band per concludere un percorso legato al disco e arriverà alla fine della primavera. Questa estate invece girerò con un altro progetto che ora non voglio anticipare».

Certamente essere sul palco con una band è stata una novità: che esperienza è stata? «E’ stato davvero stupendo, non solo dal punto di vista musicale, che comunque era una novità per me, ma anche dal punto di vista umano, cosa non scontata. I ragazzi della band si sono dimostrati non solo dei grandi musicisti ma anche persone umili, motivate e stimolanti. Penso che anche il prossimo album verrà presentato con la band, proprio per una questione di maturità del suono e affiatamento. A me piace ancora molto il sound system e sono ancora molto legato alla formula live hip hop classica e al dj, ma il suono con la band è completamente diverso e, adesso, sono più interessato ad esplorare in questo senso. Penso che sperimentare ed evolversi, senza perdere la propria identità, sia una delle soddisfazioni più grandi che può darti l’arte e forse anche la sua stessa essenza».

LIVE
18/03 Bologna @ Locomotiv Club
31/03 Torino @ Hiroshima Mon Amour
14/04 Taneto (RE) @ Fuori Orario
15/04 Pordenone @ Capitol
29/04 Lodi @ Idol Music Festival

Prevenditehttps://linktr.ee/murubutu

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