‘Algiers‘ è il disco che porta lo stesso nome della band – gli Algiers appunto – che lo ha prodotto e che rappresenta il debutto discografico di una delle scoperte più piacevoli del 2015.
Realizzato dalla Matador Records a inizio giugno, ‘Algiers‘, affascina subito con i suoi suoni che spaziano da un oscuro tribale, a un industrial, fino al free jazz. Un disco che è difficile smettere di ascoltare e che, traccia dopo traccia, svela sempre qualcosa di nuovo all’ascoltatore.
Ma chi sono gli Algiers? Sono una band sperimentale di Atlanta, in Georgia, composta dal vocalist e chitarrista Franklin James Fisher, dal bassista Ryan Mahan e dal chitarrista Lee Thesche.
I tre hanno collezionato le più disparate influenze musicali e non musicali: nei loro suoni, infatti, troviamo dal post-punk, al gospel. Ma ci sono forti richiami alla letteratura gotica del sud e al concetto dell’Altro.
I critici americani hanno descritto la loro musica come ‘distopia soul’, a causa delle atmosfere che riescono ad evocare, ma anche all’approccio vocale che hanno e alla forte enfasi alle trame atonali.
Dopo l’uscita di ‘Blood’, loro primo singolo, hanno aspettato il 2015 per vivere il loro anno migliore che li ha portati non solo alla pubblicazione di ‘Algiers’, ma anche ad aprire i concerti degli Interpol.
Insomma, per chi ha voglia di suoni nuovi, quella degli Algiers è una grande proposta, che non possiamo non segnalare.
[Sky Stone and Songs ringrazia Ivano Giammattei per la segnalazione]
TRACKLIST
- Remains
- Claudette
- And When You Fall
- Blood
- Old Girl
- Irony. Utility. Pretext.
- But She Was Not Flying
- Black Eunuch
- Games
- In Parallax
- Untitled