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‘Almagre’ il nuovo album del collettivo Rhabdomantic Orchestra di Manuel Volpe assieme a Maria Mallol Moya

Tra Sudamerica e Mediterraneo: è questo il nuovo album del collettivo Rhabdomantic Orchestra di Manuel Volpe e che nasce dall’incontro con la cantante colombiana Maria Mallol Moya e che è disponibile a partire dal 6 maggio.

L’album ‘Almagre’ – che è stato pubblicato dalla prestigiosa label tedesca Agogo Records – è un incontro tra due culture diverse ma affini: i suoni si fondono e danno vita a un qualcosa che nasce dalla fusione delle due esperienze artistiche, che ambienta questa musica in un mare immaginario, forse il Mediterraneo, forse no. Qua le culture si incontrano, si incrociano e soprattutto si fondono tra loro, dando vita a una musica che parla all’anima.
I brani si susseguono attingendo a piene mani alla musica sudamericana, sottolineata dalla voce di Maria Mallol Moya, creando un racconto che porta davvero a esplorare un altro mondo, diverso ma molto simile a quello che viviamo ogni giorno.

«Quello che mi interessa esplorare con Rhabdomantic – ha spiegato Manuel Volpe – sono le possibilità evocative e narrative dell’arrangiamento. Raggiungere una sorta di realismo magico in cui il potere immaginifico della musica possa bastare a se stesso».
E, in effetti, questo obiettivo nel disco ‘Almagre’ – parola arabo-ispanica che viene utilizzata per nominare il colore rosso ottenuto dall’ossido di ferro – mette insieme ritmi estremamente diversi tra loro, amalgamandoli in un unicum che rende interessante il disco un po’ per tutti i tipi di ascoltatori. Ci troviamo molto jazz, soprattutto del genere spiritual, afrobeat, salsa e molte melodie mediterranee. Non mancano nemmeno delle aperture sull’elettronica e su quel kraut rock che rende il suono più duro e ‘urbano’.

Hanno partecipato alla realizzazione dell’album musicisti del calibro di Marco Zanotti (Classica Orchestra Afrobeat), Fabio Mina, Simone Garino (Peter Gabriel, Anthony Braxton), Zevi Bordovach (Andrea Lazlo De Simone, Francesco Bianconi), Andrea Benini (Mop Mop), Stefano Cocon (Willy Peyote, Roy Paci & Aretuska).
Qualcosa di diverso sul panorama musicale italiano, questo è certo. Ma anche qualcosa che incuriosisce e fa venire voglia di essere approfondito.

Manuel Volpe (Jesi, 1988) è un compositore, produttore e musicista di base a Torino. Inizia a studiare musica all’età di 11 anni appassionandosi sin da subito al jazz e alle musiche del mondo. Nel 2013 pubblica il suo primo album da solista “Gloom Lies…” (Goatman Records / A Buzz Supreme) ispirato alle musiche del Mediterraneo. L’album fu accolto con grande favore dalla stampa di settore (Alias Il Manifesto, Blowup, XL Repubblica) e il suo live show fu menzionato tra i “Best Live Revelation” dall’associazione dei promoters KeepOn. Nel 2014 fonda e dirige la Rhabdomantic Orchestra, un colletivo aperto che ha visto passare al suo interno una trentina di musicisti e musiciste provenienti dalle più diverse estrazioni. Con Rhabdomantic Orchestra realizza l’album “Albore” per la prestigiosa label tedesca Agogo Records (!K7) guadagnando il consenso della stampa e radio internazionali (FIP Radio France, Deutschlandradio Kultur, Rai Radio 3, Itapema (Brasil), Brooklyn Radio etc) e ottiene l’invito al celebre Cully Jazz Festival (CH) tra artisti come Seun Kuti, Mulatu Astatke and Tony Allen. Nel 2020 pubblicano il 45 giri “Wonder Us” (Little Beat More) in collaborazione con il cantante nigeriano Haitch e remix di Renegades of Jazz.

TRACKLIST

  1. Almagre
  2. Aini
  3. Suffer! Suffer!
  4. Emblema
  5. El Martir
  6. Cadenas y Amanecer
  7. Woland’s Dance
  8. Siber
  9. Rebis
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