Pubblicato il Lascia un commento

‘Che la testa ti sia lieve’: ecco il nuovo album del Rough Enough, tra disillusione e speranza

Suoni duri, secchi e molto definiti, quelli dei Rough Enough che pubblicano il loro nuovo lavoro discografico ‘Che la testa ti sia lieve’. Un album che vanta la produzione artistica di Franz Valente (Il teatro degli orrori, One Dimensional Man, LUME, Robox, Buñuel, Love in Elevator e molti altri) ed è di fatto il terzo album duo catanese.

Un suono, come dicevamo, molto definito che si avvale di chitarra e batteria e lancia uno sguardo decisamente contemporaneo all’alternative rock, al post-rock e al garage-punk.
Quello che fa la differnza in questa produzione, in effetti, sono i testi: sempre impegnati, molto spesso disillusi, a volte che guardano ai loro sentimenti e alle loro aspirazioni, ma senza mai cadere né nella facile retoria, né nella banalità.

La voglia di parlare del proprio vissuto sta alla base di questo album: una voglia che porta con sé un carico emotivo decisamente forte e coinvolgente, anche per la critica – nemmeno troppo nascosta – a una società che ha imposto un nascondere costantemente la parte più fragile e vulnerabile di noi stessi, dando così spesso immagini che non rispondono alla realtà.

Ecco che i brani di ‘Che la testa ti sia lieve’ spaziano su argomenti che forse non ti aspetteresti: emozioni non sempre positive, ma anche positive; delusioni; morte; tristezza; rabbia; ma anche momenti felici, così come delle delusioni che punteggiano la vita di ognuno di noi.

Ma c’è una luce in fondo al tunnel disegnato dai Rough Enough: la speranza che si possa lasciar cadere il peso che ci portiamo dietro e si possa vivere in maniera più leggera il presente, godendo delle cose positive che, di fatto, comunque esistono.

A trainare l’album è stato il singolo – accompagnato da un suggestivo video – ‘Ubi maior minor cessat’ che vede la collaborazione e il featuring di Ufo degli Zen Circus, al basso.

I Rough Enough sono Fabiano e Raffaele che si incontrano per amicizie ed ascolti musicali comuni. Creano musica fresca e testi importanti con un mix dinamico ed incandescente di distorsioni ad alto volume, introspezione ed energia esplosiva. Il duo chitarra e batteria catanese strizza l’occhio alla vecchia scuola alternative rock, al post-rock, al garage-punk.

Raffaele subentra nella formazione nel 2017, dopo la pubblicazione di “Get Old and Die” (2016), prodotto da Daniele Grasso per The Kids are Alright, ed è subito forte intesa con Fabiano.
Dopo un paio di date arrivano gli opening act per Giungla e One Dimensional Man. Proprio durante quest’ultimo nasce l’amicizia con Franz Valente (Il teatro degli orrori, One Dimensional Man, LUME, Robox, Buñuel, Love in Elevator…).
Il duo nel frattempo compone “Molto poco zen”, registrato e mixato alla Sonic Fun House da Davide Iannitti (Loveless Whizzkid, Stash Raiders, Cambogia), pubblicato da Overdub Recordings nel 2019. L’album contiene una piccola chicca di Ufo (The Zen Circus) che ha preso in simpatia i due.
Nel 2019 sono sul palco per la data catanese del festival itinerante “Rocketta Summer Live”; “Kairo”, brano estratto da “Molto Poco Zen”, viene selezionato per la realizzazione di un videoclip in pellicola 8mm in occasione della manifestazione “Terre di Cinema”.
Nel frattempo stringono i contatti con Franz, al quale propongono la produzione artistica dei nuovi brani. Lui accetta e così nel 2021 registrano al Buddy Sound Studio il primo vero esordio, l’album “Che la testa ti sia lieve”: pubblicato nel 2022 da Mackie Records e contenente il singolo “Ubi maior minor cessat” con UFO al basso.

TRACKLIST

  1. Hic et nunc
  2. Ubi maior minor cessat
  3. Parabellum
  4. Vizio di forma
  5. Irrisolti
  6. Nel mio dimenticatoio
  7. Fragile
  8. Excrucior
  9. Per difetto
  10. Distanze
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *