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Clip of the Week – Anche un video può mantenere viva la memoria dell’antica vita contadina: ecco ‘Scorza di mulo’ di Capossela

Ha scelto il giorno di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e giorno in cui si benedivano le stalle, per far uscire il nuovo video, ‘Scorza di mulo’, Vinicio Capossela, protagonista del video della settimana dello Sky Stone & Songs. Il video è stato girato da Chico De Luigi nel Santuario de Los Burros in Andalusia.
Nel giorno di Sant’Antonio era abitudine, nel mondo contadino, far fare le gare di corsa agli asini e, quindi, era ben rappresentativo delle immagini che De Luigi ha realizzato e che vedono Capossela in veste mulattiere, che accompagna i suoi muli così come avveniva un tempo. Oggi i mulattieri non esistono più.
Più di mille parole su questo (bellissimo) video in bianco e nero che fa rivivere una tradizione lontana, ma che merita di restare nella memoria, è lo stesso Vinicio Capossela a parlare di questo piccolo film di poco più di quattro minuti, raccontandone il senso e la genesi.

«Il mulattiere accompagna l’animale. Cammina il mondo con asini e muli, senza cavalcarli. Sono cavalieri della fatica e del carico, per questo hanno scorza di mulo. Camminano il bordo dell’ombra, e girano la terra mentre gli altri dormono.
I mulattieri sono estinti, come gli asini.
Sono spettri che ci abitano dentro, camminano frontiere interiori, come gli animali che ci accompagnano in sogno.
Questo piccolo film è stato girato in maniera avventurosa e anche un po’ miracolosa da
Chico De Luigi nel’Santuario de Los Burros’, provincia di Cordoba, in Andalucia. È un santuario perché il burro, l’asino, (il nobile animale dalle lunghe orecchie che sa riconoscere le divinità e davanti a quelle di ferma, mentre gli altri non vedono nulla, e lo prendono per cocciuto) è in via di estinzione.
È scomparso dal’orizzonte dei paesi vuoti. Il suo profeta, Pascal Rovira, che al santuario dedica la vita, quel giorno ha proclamato lamnascita della repubblica anarco poetica animalista. Battezza gli asini come compagni di fatica e li libera dalla servitù del lavoro.
Qualche volta invita musicisti a suonare per loro, che sono ‘audiófilos’ e con quelle lunghe orecchie hanno un udito molto più fino dell’uomo.
In questo film i protagonisti sono loro, gli asini, e la memoria dei mulattieri, gente a cui il proprio codice di valori faceva mantenere dritta la strada, come i paraocchi che montavano ai muli. Il film è tutto qui, asini, paraocchi, ombre, alberi e una vecchia fotografia dissotterrata, custodita fra le radici, che di nascosto, permettono agli alberi di crescere e a noi di respirare
».

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