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[Clip of the Week] La fine del mondo, o di una storia d’amore nelle note di Jack White in Connected by Love

Dopo quattro anni si conclude l’attesa per il nuovo lavoro di Jack White, che torna con un nuovo album di prossima uscita dal titolo ‘Boarding House Reach’ e che viene anticipato da un video che è già tra i più visti di Youtube, a pochissimi giorni dal rilascio: ‘Connected by Love’.

La canzone è una sorta di triste richiesta di perdono da parte di un amante che ha bruciato i ponti dietro di sé. Canzone registrata con musicisti che generalmente bazzicano il mondo dell’hip hop, ‘Connected by Love’ suona più moderna rispetto al materiale precedentemente prodotto dall’artista, avvalendosi anche di picchi psichedelici.

White ha prodotto e registrato questa canzone in tre luoghi diversi: Sear Sound a New York, i Capitolo Studios di Los Angeles e il Third Man Studio di Nashville. E’ la prima volta che White registra un album tra New York e Los Angele e la primissima volta che si avvale di un gruppo interamente nuovo per un lavoro. Troviamo infatti accanto a White, il batterista Louis Cato (Beyoncé, Q-Tip, John Legend), il bassista Charlotte Kemp Muhl (The Ghost of a Saber Tooth Tiger), ai sintetizzatori si avvale di DJ Harrison, per le tastiere ha Neal Evans (Soulive, Talib Kweli, John Scofield), alle percussione c’è Bobby Allende (David Byrne), mentre ai cori ci sono Ann & Regina McCrary of Nashville’s legendary gospel trio the McCrary Sisters

 

‘Connected by Love’ è la prima canzone che White ha scritto nella casa di Nashville, quando ha iniziato a lavorare sulle nuove canzoni che compongono l’album di prossima uscita. «Ho iniziato a canticchiare delle note, le canticchiavo forte, urlavo guardando fuori dalla finestra – ha dichiarato a Rolling Stone America – e dopo questo, non saprei spiegarlo, è accaduto e basta».

 

Il plot del video è suggestivo e semplice: racconta la vita, le storie di alcune persone mentre si sta avvicinando un asteroide alla terra, con la conseguente possibile fine del mondo, puntando sulla reazione di persone molto diverse tra loro, per cultura e tradizione, tra cui compare lo stesso artista. Una metafora che il regista – Pasqual Gutierrez – riesce a rendere perfettamente, dando vita a un video che è all’altezza di quelli – oramai diventati storici – di Jack White.

 

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