Pubblicato il Lascia un commento

[Clip of the Week] La realtà virtuale degli Enter Shikari racchiusa nel video di Bob Gallagher [Lyrics & Video inside]

Questa settimana scegliamo un video praticamente sconosciuto, di un gruppo praticamente sconosciuto, ma che vale comunque la pena di conoscere.

Si tratta degli Enter Shikari, nome pressoché impronunciabile per una band inglese che si è piazzata tra i gruppi di maggior successo della scena indipendente inglese, nonché uno dei massimi rappresentanti dell’elecrtonicore.

Il video che ci accompagna questa settimana, ‘Live Outside’, è legato al singolo che ha trainato l’uscita, la scorsa settimana, di ‘The Sparks’, il nuovo album della band.

‘Live Outside’ è diretto da Bob Gallagher ed è prodotto da John McKeown e ci mostra una realtà distopica, che stigmatizza la realtà virtuale e mette in guardia dai pericoli di una società dove ‘il virtuale’ ha più spazio del ‘reale’.

Si inizia infatti facendo vedere una telecamera, attraverso la quale un datore di lavoro – si pensa di una grande azienda farmaceutica – controlla che i dipendenti siano sempre sorridenti e riempiano con pillole blu (il richiamo a Matrix è immediato) dei contenitori.
Tra questi dipendenti, ovviamente, ci sono anche i quattro Enter Shikari.

Ogni quarto d’ora, i dipendenti possono prendersi una pausa: si possono prendere anche loro una pillola blu, indossare visori VR e viene somministrato loro – forse a loro insaputa – un inquietante liquido blu. Questo crea loro delle visioni di una vita o situazione felice, tale da rendere splendido il lavorare a un tavolo bianco, in una stanza bianca e tutti in fila, con una tuta da lavoro e un numero di matricola impresso sopra.

A uno di questi ‘break felicità’, però, qualcosa va storto e una donna che lavora proprio davanti a Rou Reynolds, il cantante degli Enter Shikari, non toglie il visore al termine della pausa, ma anzi, le scorre una lacrima. L’anomalia viene subito rilevata dal controllore e la ragazza viene portata via, cosa che lascia Reynolds interdetto e insospettito.

Il lavoro procede e si arriva alla nuova pausa, ma la visione di Reynolds lo porta a vedere proprio la donna che aveva davanti e a questo punto i sospetti diventano sempre più concreti. Il cantante, quindi, decide di capire meglio cosa stia accadendo e, alla pausa successiva, invece di prendere la pillola, la nasconde nella manica, ma la mossa viene comunque registrata dal capo, che lo fa immediatamente portare via, come prima era accaduto alla ragazza.

Il cantante viene quindi portato in una stanza dove viene costretto ad assumere ulteriore liquido blu, in maniera forzata, attraverso iniezioni. Poi, una volta riportato allo stato ‘di calma’, anche Rou Reynolds viene messo con un visore VR a sedere assieme ad altre persone, tra cui la ragazza che lavorava davanti a lui e che capiamo essere diventati i personaggi delle visioni trasmesse ai lavoratori.
Il video si conclude con questi ‘personaggi’ delle visioni seduti su delle sedie, con i visori addosso e il liquido blu continuamente influsso tramite flebo. Sono come dei vegetali, ma apparentemente felici.

Un fin troppo chiaro riferimento ai tempi in cui viviamo, dove facilmente si viene ‘narcotizzati’ fino – estremizzando – a vivere in un universo parallelo e virtuale.
Sicuramente è una sceneggiatura non originale e, lo abbiamo detto, i riferimenti cinematografici sono molteplici, ma la regia di Gallagher lo rende assolutamente interessante dal punto di vista visivo, in quanto è riuscito a costruire una sorta di tensione claustrofobica, fermata attraverso un humor decisamente dark.

Anche questa canzone rispecchia perfettamente le tematiche che Rou Reynold affronta da sempre nei testi della band e, cioè, incentrate per lo più su problemi a livello globale della popolazione contemporanea, come la grande recessione e la popolazione contro l’attuale sistema politico, economico e sociale, valorizzando l’uguaglianza dei diritti, l’inutili delle guerre e l’idea di una società senza alcuna divisione linguistica e territoriale, generalmente esposti in ottica progressista.



LYRICS

I wanna live outside, live outside of all of this
I wanna live outside, live outside of all of this

I keep calling, keep hauling, keep hauling them back
I can’t stand, can’t stand, can’t stand this attack
This neuron buzz is on another level
I’m on thin ice, I’m dancing with the devil

Can’t sleep with the noise in this house
But you can’t beat the allure of this now
I can’t sleep with the noise in this house
Why won’t they pipe it down?

I wanna live outside, live outside of all of this
I wanna live outside, live outside of all of this
I wanna live outside, live outside of all of this
I wanna live outside, live outside of all of this

I keep taming, keep training, keep taming the horse
But it’s wild, it’s feral, and it’s running its course
Patiently madness waits in line
In the reception room of my mind

Waiting for the door to be left
Unattended and open for an unwanted guest
And it’s so busy I’d be surprised
If I even noticed

I wanna live outside, live outside of all of this
I wanna live outside, live outside of all of this
I wanna live outside, live outside of all of this
I wanna live outside, live outside of all of this

No, they don’t even know about us
They don’t even know about us
No, they don’t even know about us

I’m gonna live outside, live outside of all of this
I’m gonna live outside, live outside of all of this
I’m gonna live outside, live outside of all of this
I’m gonna live outside, live outside of all of this now

I’m gonna live outside, live outside of all of this
I’m gonna live outside, live outside of all of this
I’m gonna live outside, live outside of all of this
I’m gonna live outside, live outside of all of this now

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *