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Damon Albarn – Everyday Robots

Damon-albarn-everyday-robotsDamon Albarn ha nuovamente cambiato pelle. Non che sia nuovo a questo genere di esperienze. Non che non ci abbia abituati a questi repentini cambi. Ma questa volta non si nasconde. Al suo fianco non ci sono infatti i Blur e nemmeno la band virtuale Gorillaz.

È lui.

È solo.

Come appare nella foto di copertina (peraltro molto bella): è solo, su uno sfondo bianco. Non ci guarda, non affronta il nostro sguardo, ma racconta di sé con il pudore di chi ha il coraggio di affrontare e condividere i suoi fantasmi.

Con queste 12 tracce ci fa entrare nella sua parte più intima. E al tempo stesso la piú oscura. Un ingresso che chi ascota può fare solo in punta di piedi, per rispetto dell’intimità di un artista che si mostra con le sue debolezze e i suoi difetti.

È un viaggio che attraversa paure, ansie, paranoie, dipendenze. Che poi sono gli stessi di cui parlava anche nei Blur, ma, adesso, Damon Albarn è cresciuto (anagraficamente ha 46 anni) e ha il coraggio di guardarsi allo specchio e far vedere anche a noi quell’immagine distorta, difficile, ma vera.

Ne esce fuori un disco perfetto sotto più punti di vista e che si candida a diventare uno degli album del 2014.

Suoni melanconici danno vita a ‘ballads’ che incantano, trascinando nel mondo di Damon Albarn, il quale, comunque, non scorda quelle sonorità pop, più vicine al mondo-Blur. E ancora, ritmi africani, sonorità folk e una spolverata di elettronica che fa sempre bene.

La produzione è stata affidata a Richard Russell che troviamo spesso al fianco di Albarn durante il suo percorso artistico, ma a spiccare, è la collaborazione con Brian Eno, conosciuto in palestra a fare ginnastica.

La mano di Eno è presente in tre canzoni, ma è nell’ultima, ariosa (forse speranzosa dopo tanta disperazione) traccia del disco ‘Every Seas of Love’ che dà veramente il meglio da cui una collaborazione del genere può dare. In realtà, ascoltando le tracce nate da questa conoscenza, c’è da augurarsi che i due non cambino palestrea….

Insomma ‘Everybody Robots’ è – se ci fosse voluta – l’ennesima conferma del valore di Damon Albarn come artista e sicuramente rappresenterà uno dei dischi più significativi dell’anno.

TRACKLIST

  1. Everyday Robots
  2. Hostiles
  3. Lonely Press Play
  4. Tembo – feat. The Leytonstone City Mission Choir
  5. Parakeet
  6. The Selfish Giant – feat. Natasha Khan
  7. You and Me – feat. Brian Eno
  8. Hollow Ponds
  9. Seven High
  10. Photographs (You Are Taking Now)
  11. The History of a Cheating Heart
  12. Heavy Seas of Love – feat. Brian Eno & The Leytonstone City Mission Choir

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