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Eno & Hyde – High Life

eno hyde high life“Quando abbiamo finito di lavorare a ‘Someday World’, ho avuto l’impressione di essere in un momento particolarmente fertile e non mi sentivo ancora pronto a smettere di lavorare con Karl ed entrare in modalità promozionale. Ho, quindi, suggerito di cominciare immediatamente a lavorare su un altro disco. Un disco diverso che contenesse le idee sulle quali avevamo cominciato a lavorare e altre, sulle quali non avevamo ancora messo mano”. In questo modo, Brian Eno presenta il secondo lavoro con Karl Hyde, ‘High Life’, arrivato sul mercato a pochi mesi dal suo predecessore ‘Someday World’ e, adesso, disponibile anche in vinile.

L’album segna, quindi, il secondo capitolo della collaborazione tra Brian Eno e il leader degli Underworld, Karl Hyde che esprime alti propositi per ‘High Life’: “Volevo che su questo disco, Brian processasse in presa diretta la mia chitarra, per poter rendere mutualmente influenti le nostre performance, scambiandoci idee per trovare nuove combinazioni di poliritmi”.

Le premesse poste da Brian Eno per la realizzazione di questo lavoro sono delle migliori, tanto da far sperare in un qualcosa che superi in qualità e innovazione il suo predecessore.

Ma così non è.

L’obiettivo non è stato centrato.

Parliamoci chiaro: non stiamo certamente discutendo sulla qualità del lavoro. Siamo di fronte a un bel disco che ha sicuramente molto da dire in un panorama poi non così ricco di novità. Ma non è quello che ci si poteva attendere, né quello che era stato promesso dagli autori.

La sensazione, facendo scorrere le tracce, è quella di un Brian Eno che si guarda alle spalle e recupera il suo passato. Che resta un gran passato, da far impallidire molto presente, ma questo non basta per far scomparire quella sensazione di déjà-vu che ci pervade all’ascolto.

Il peccato peggiore di questo disco è l’autoindulgenza e l’autoreferenzialità in cui cadono spesso tutti e due gli artisti.

Leggendo le dichiarazioni rilasciate da Eno e Hyde si comprende come, di fatto, non esistesse alcun obbligo contrattuale per la realizzazione di questo album, quindi, in definitiva, potevano anche farne a meno, fermandosi a ‘Someday World’, senza avventurarsi in un lavoro che niente aggiunge alla validità della loro collaborazione.

Per chi ha amato la storia di Brian Eno, ‘High Life’ resta comunque una bella prova. Per chi cerca una sperimentazione più azzardata, magari non trova qua le risposte che cerca. Resta comunque la testimonianza di una grande collaborazione.

Una curiosità per concludere: la cover dell’album ‘Highlife’ è stata realizzata da Brian Eno che, ancora una volta, si dimostra artista poliedrico.

TRACKLIST

  1. Return
  2. DBF
  3. Time To Waste It
  4. Lilac
  5. Moulded Life
  6. Cells & Bells

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