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Esce il 30 settembre ‘Fossora’ il nuovo album di Bjork

«Sto vivendo con le talpe e mi sto davvero rintanando»: con queste parole, Bjork ha parlato del suo stato d’animo che l’ha portata a scrivere un nuovo album ‘Fossora‘, il suo undicesimo lavoro, che sarà pubblicato il 30 settembre dalla One Little Independent Records.

Già dal titolo si comprende che non sarà un lavoro semplice (ma d’altronde esistono lavori di Bjork semplici?): ‘Fossora’ è il femminile della parola latina ‘Fossor’, che, tradotta, significa ‘colui che scava’. Eppure, nonostante questo significato non proprio allegro – da questo termine arriva anche un sinonimo di ‘becchino’ – l’atmosfera dell’album pare non essere affatto triste e pesante, ma vuole essere, sempre nelle parole dell’artista «un disco per gente che realizza discoteche nei propri soggiorni». Del resto, nato durante la pandemia, ecco come lei stessa parla di questo periodo: «Eccomi qui, questa donna bloccata nel suo soggiorno in pieno lockdown, quattro minuti di musica seria e poi wooo!».

Insomma, ha sentito il bisogno di alleggerirsi quanto più possibile.

Ovviamente, come sempre accade di fronte ai lavori di Bjork, resta forte il legame con l’album precedente: in ‘Utopia’ del 2017, infatti, l’artista islandese parlava di un luogo magico dove trovare rifugio da quella disperazione che aveva caratterizzato ‘Vulnicura’ del 2015. Ecco, qua facciamo un ulteriore passo avanti e ci porta a conoscere la vita in questo magico luogo, dove tutto, a partire dalla musica, ha un carattere sognante e vivace, a differenza di quanto accadeva, ad esempio, in ‘Vulnicura’ dove i suoni elettronici erano sempre più cupi e pesanti. Qua, invece, abbiamo un approccio diverso che vede sicuramente i bassi in primissimo piano, ma non tralascia né la techno né la gabber.

Insomma, chi si aspettasse una Bjork depressa e depressiva, rimarrà decisamente deluso o, comunque, spaesato.

D’altrone, l’isolamento generato dal lockdown ha creato una pausa da tutto e da tutti che ha permesso di ritrovare il tempo per pensare e Bjork ha utilizzato questo tempo per riflettere su quanto era accaduto negli ultimi anni nella sua vita. Ecco che questo dà al nuovo disco un taglio sicuramente molto personale nei temi trattati, che parla molto delle relazioni familiari – a partire da quella con la figlia Doa o ben due pezzi dedicati alla madre, l’attivista Hildur Rùna Hauksdòttir, che è morta nel 2018 – che daranno una sensazione di una ritrovata normalità e di un viaggio nel mondo più intimo dell’artista.

Come sempre, molto interessante è la parte visuale dell’opera. Curatissima è, quindi, la copertina di ‘Fossora’ che è stata affidata a Vidar Logi, mentre Bjork e James Merry hanno fatto i direttori creativi del lavoro.

Come spesso accade quando si parla di Bjork, non ci si ferma solo all’uscita di un album, ma a un mondo che l’artista riesce a creare attorno a questo evento: infatti, ha lanciato ‘Bjork: Sonic Symbolis’ che altro non è che un podcast che ha dedicato al racconto dei propri album. Il 1° settembre ha pubblicato il primo episodio nel quale ci parla di ‘Debut’, ‘Post’ e ‘Homogenic’, facendoci entrare ancor più nel suo mondo e nel suo immaginario, attraverso le sue stesse spiegazioni.


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