
Hanno scritto pagine importanti della musica degli ultimi decenni e va riconosciuto loro – piacciano o non piacciano – di aver avuto un ruolo di primissimo piano nella musica degli Anni Novanta e, almeno, della prima decade del 2000.
Poi, i Placebo si sono un po’ persi. O, per meglio dire, hanno ripetuto un po’ troppo se stessi, con alterne fortune.
Questa estate, i Placebo sono stati i protagonisti di una delle date più attese del Lucca Summer Festival, edizione numero 25. Per la band di Brian Molko si è trattato della terza volta a Lucca e, in questa occasione, protagonista del live è stato il loro ultimo album ‘Never Let Me Go’, uscito nel 2022.
Ecco, forse proprio questo è stato il problema maggiore del live: ‘Never Let Me Go’ non è stato un album che ha impressionato, ma un buon album, negli standard della band, ma sicuramente meno incisivo di altri album. Arrivato a nove anni dal loro ultimo lavoro in studio, ‘Never Let Me Go’ è stato preceduto da altissime aspettative che, forse, sono state soddisfatte solo in parte.
Così come quelle relative al live che ne è seguito. Almeno nel concerto lucchese della band.
Sul palco, i Placebo – e in particolar modo Brian Molko – sono apparsi abbastanza appannati. Meno travolgenti di quanto lo siano stati nel passato.
Motivo? Sicuramente non ha aiutato il clima: un caldo afoso che non favoriva certamente lo svolgersi di una performance vitale, ma, detto questo, l’altro fattore a cui imputare un’esibizione che non passerà alla storia, con un Molko a tratti perfino stonato, è sicuramente un album che non spicca nella produzione della band.
Quello che, invece, non è mancato è stato il supporto del pubblico: nonostante il caldo, l’audience si è sempre dimostrata attenta e pronta a seguire i Placebo su ogno singolo brano proposto.
Certo, le canzoni più acclamate dal pubblico sono anche i cavalli di battaglia della band: ‘A Song to Say Goodbye’, o ‘The Bitter End’ e ancora ‘Infra Red’, ma le concessioni al passato sono veramente poche.
Arriva, invece, ‘l’incidente diplomatico’ e la richiesta da parte di Brian Molko di non fotografare o filmare il concerto: «Ve lo chiedo gentilmente e con molta calma, ma vorrei non venissero fatte fotografie o video di questo concerto. Dovete viverlo in questo momento, perché è qualcosa che non si ripeterà più», ha detto dal palco ai suoi fan, dopo che uno delle primissime file è stato ‘beccato’ a filmare ‘Went Missing’. E i fan che hanno rispettato in linea di massima la richiesta, anche perché – come già successo in passato – la possibilità che Molko lasci il palco non è solo una minaccia, ma una reale possibilità. E, così, non si è visto quel ‘tappeto’ di schermi di cellulari che oramai caratterizza qualsiasi platea.
Negli encore, spazio anche alle cover: ‘Shout’ dei Tears for Fears e ‘Running Up That Hill’ di Kate Bush, che ha il compito di chiudere questa performance lucchese della band di Brian Molko.



SET-LIST
- Forever Chemicals
- Beautiful James
- Scene of the Crime
- Hugz
- Happy Birthday in the Sky
- Bionic
- Twin Demons
- Surrounded by Spies
- Chemtrails
- Sad White Reggae
- Try Better Next Time
- Too Many Friends
- Went Missing
- For What It’s Worth
- Slave to the Wage
- Song to Say Goodbye
- Come Undone
- The Bitter End
- Infra-red
Encore:
- Shout (Tears for Fears cover)
- Fix Yourself
- Running Up That Hill (A Deal With God)