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‘Fanculo ci siamo anche noi’: un nuovo singolo e un nuovo video per gli Assalti Frontali

E’ stato pubblicato “Fanculo ci siamo anche noi”, il nuovo singolo e video di Assalti Frontali, primo estratto dal nuovo disco di inediti.
Da sempre, Assalti Frontali si è distinto per la capacità di trasformare l’impegno in poesia e affrontare tematiche attuali e urgenti, dando voce ai più emarginati e deboli e trasformando le loro lotte quotidiane per il rispetto, la dignità e la giustizia in potenti versi musicali.

Con questo nuovo lavoro, il gruppo invita nuovamente a riflettere e agire. “Fanculo ci siamo anche noi”, infatti, è un brano dedicato alla resistenza dei bambini di Gaza e alla frustrazione di dover convivere con una vergogna storica che ricade su tutto l’occidente: il genocidio in diretta del popolo palestinese.

A partire dall’immagine di una bambina che, nonostante le avversità, vende tè con un sorriso, diventando simbolo di tenacia e resilienza, Assalti Frontali esprime in modo deciso e senza compromessi il senso di impotenza che tutti noi proviamo di fronte alle oppressioni, ma allo stesso tempo ribadisce quanto ogni gesto, e ogni forma di espressione artistica possa contribuire a diffondere valori come l’empatia, la solidarietà e la speranza.

“Fanculo ci siamo anche noi” è un invito a non lasciare solo il popolo palestinese, a condividere azioni, musica, video e testi, per creare un coro unanime che rivendichi i suoi diritti e possa porre fine alle ingiustizie.

Il videoclip, girato durante un corteo, è stato presentato in anteprima sabato 16 marzo a Modena, in occasione del Premio Internazionale “Stefano Chiarini”, dedicato alla memoria del giornalista del Manifesto e attivista, scomparso nel 2007, che ha saputo narrare la Palestina con una passione unica.

A commentare il brano è Militant A: «Il mondo non vede i bambini di Gaza? O forse li vede ma crede che è tutto inutile E non si può fare niente.
Invece no, tutto è utile, tutti possiamo fare qualcosa. L’arte ha un ruolo importantissimo, crea cultura, promuove valori: l’empatia, la solidarietà, la speranza di un mondo senza confini e senza guerre.
Dobbiamo tutti condividere azioni, musica, video, testi, finché l’intero mondo sarà con noi a gridare: Palestina e Basta! Basta bombe. Basta dubbi sul fatto che questo popolo debba avere i suoi diritti.
Bisogna essere forti e schierarsi. Un giorno guardavo il canale “Eye on Palestine” con il cuore spezzato, vedevo questa bambina che vendeva il tè con il sorriso e ho scritto un testo dedicato a lei che rappresenta la Palestina, l’incredibile capacità di resistere nelle situazioni più difficili».

E prosegue: «È una canzone uscita dal cuore per dire: “Non siete soli, riusciremo a fermare questa tragedia, siamo tutti con voi, tutte le strade del mondo sono con la Palestina”.
Abbiamo girato il video durante un corteo, sono salito sul camion e ho detto al microfono che avevamo scritto una canzone per la resistenza e avremmo voluto che tutti partecipassero al video facendo quello per cui eravamo scesi in strada, per realizzare un’opera d’arte che gridasse al mondo: Fanculo ci siamo anche noi. In nome di tutti gli oppressi. Il risultato è stato commovente, una carica di energia incredibile, che mi è rimasta addosso per giorni e che dobbiamo continuare a tenere alta finché vedremo realizzati i nostri sogni».

Il 2024 è iniziato, per Assalti Frontali, con un altro importante videoclip, quello di “Il mio nome è Lala” feat. Luca D’Aversa, ultimo estratto dall’ultimo album “Courage” (2022) e colonna sonora del film “Lala” di Ludovica Fales (Premio Corso Salani 2024 alla 35a edizione di Trieste Film Festival e Premio MyMovies al Bellaria Film Festival 2023), testimonianza più autentica di una generazione invisibile e dai diritti negati, primo fra tutti quello di cittadinanza. Protagonista Lala, una ragazza rom di Roma, che si vede portar via l’affidamento del proprio bambino a causa della mancanza dei documenti necessari per lavorare e prendere casa.

Militant A, nome d’arte di Luca Mascini, è un rapper, scrittore, arteducatore, voce e leader del gruppo rap Assalti Frontali.

Il ruolo di Militant A nel panorama culturale italiano inizia negli anni ‘80 quando è Dj a Radio Onda Rossa e fonda il gruppo Onda Rossa Posse.
Autore del testo “Batti il tuo tempo”, manifesto di una generazione, colonna sonora delle occupazioni dell’università del ‘90 (movimento della Pantera), e considerato il primo testo di rap in italiano che ha accettato e vinto la sfida di portare il rap in Italia.

Militant A fonda poi il gruppo Assalti Frontali che partendo dai Centri Sociali porta in tutta Italia l’urgenza espressiva del più impegnato hip hop diventando un simbolo di coerenza e impegno sociale e politico e scrivendo dieci album in trent’anni di attività.

Dall’incontro con Simonetta Salacone dirigente della scuola Iqbal Masih nella periferia di Roma (Casilino Centocelle), Militant A inizia l’attività di arteducatore nelle scuole, diffondendo l’arte come educazione nei laboratori rap e scrivendo testi con i bambini, ripresi anche da costituzionalisti e ministri.

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