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Il punk è vivo e sta bene: Green Day e Rancid danno vita a una grande serata di musica e spettacolo per l’avvio del Lucca Summer Festival [la scaletta dei Green Day]

Il punk non è morto. Anzi. Sta benissimo ed è in perfetta forma. Lo dimostra il concerto di apertura della ventesima edizione del Lucca Summer Festival, affidato ai Rancid e ai Green Day, nomi ‘storici’ del punk californiano Anni Novanta.

I Rancid hanno portato sul palco di piazza Napoleone il punk più duro e puro, senza grande spettacolo, senza tanti fronzoli. Suoni duri, che si allargano al mondo dello ska, hanno fatto rivivere le atmosfere Anni Novanta della loro musica, quando hanno scritto la storia della scena californiana di questo genere.

I Rancid non hanno perso un millimetro dello smalto punk: dalla musica, dai suoni, dall’atmosfera che creano in piazza, dalla maniera di stare sul palco, dal look che hanno. Paradossalmente riescono a ‘rompere tutte le regole’ anche in questo campo. Il chitarrista, infatti, Lars Frederiksen, è vestito più come un ragioniere – con tutto rispetto per la categoria – che come un chitarrista punk: pantaloni grigi, camicia a quadri (di gusto tipicamente americano) e gilet rosso (probabilmente di lana…). Non proprio come ci si aspetterebbe sul palco di una delle band più punk in circolazione. Eppure, con il suo modo di presentarsi e con i suoi tatuaggi riesce a essere più punk di molti che si vestono in pelle e borchie.

La loro musica scorre via per circa un’ora, scaldando il pubblico che intanto è arrivato numeroso per il main show, quello dei Green Day.

La band di Billie Joe Armstrong inizia a suonare più o meno puntuale alle 21, anticipata dalla presenza sul palco di un grande coniglio rosa che si impossessa dalla scena e che, di fatto, dà il via a quello che sarà il vero show: questo è lo spettacolo del rock & roll baby!

I Green Day non si risparmiano certamente e danno vita a uno spettacolo nel quale, oltre a ripercorrere le tappe fondamentali della loro carriera, danno ampio spazio al nuovo album ‘Radio Revolution’, che li ha riportati al grande successo internazionale. Non è mancato niente: da ‘American Idiot’, a ‘Ordinary World’ a ‘Jesus of Suburbia’, a ‘King for a Day’, fino ai recenti ‘Bang Bang’ o, appunto, ‘Radio Revolution’.

Billie Joe interagisce continuamente con il pubblico, porta sul palco alcuni fans, lancia proclami contro l’omofobia, contro il terrorismo, contro Donald Trump. C’è veramente tutto, ma soprattutto c’è tantissima energia sul palco dei Green Day che non manca di travolgere la piazza dove, a questo punto, sono assiepate circa 11mila persone veramente di ogni età.

Bello anche l’impianto scenico, con fuochi pirotecnici e botti vari che, comunque, erano stati ampiamente annunciati dall’organizzazione, al fine di non creare situazioni di panico. Ovviamente qualcuno ha comunque fatto polemica su questo punto, ma che spettacolo punk sarebbe stato senza fuoco e senza botti?

La magia dei Green Day si è chiusa con una struggente ‘Time of your Life’ cantata da Billie Joe alla chitarra acustica. Dopo mille emozioni si è così chiuso, dopo quasi tre ore, il primo concerto della ventesima edizione del Lucca Summer Festival, che è partito veramente alla grande.

 

 

 

SCALETTA DEL CONCERTO DEI GREEN DAY

Bohemian Rhapsody
(Queen song)
Blitzkrieg Bop
(Ramones song)
The Good, the Bad and the Ugly
(Ennio Morricone song)
Know Your Enemy
Bang Bang
Revolution Radio
Holiday
Letterbomb
Boulevard of Broken Dreams
Longview
Youngblood
2000 Light Years Away
Hitchin’ a Ride
When I Come Around
Minority
Are We the Waiting
St. Jimmy
Knowledge
(Operation Ivy cover) (with Branden Steineckert from Rancid on drums)
Basket Case
She
King for a Day
Shout / Always Look on the Bright Side of Life / (I Can’t Get No) Satisfaction / Hey Jude
Still Breathing
Forever Now
American Idiot
Jesus of Suburbia
Ordinary World
Good Riddance (Time of Your Life)

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