Musicisti, attori, scrittori e registi, ogni anno vengono imprigionati perché la loro arte viene percepita come un pericolo per il Paese dove vivono. Nasce in difesa di questi artisti e della loro libertà di espressione la nuova campagna di The Voice Project, nella quale artisti ‘liberi’ si sono fatti fotosegnalare al posto di quelli imprigionati. La foto è divenuta una t-shirt o delle felpe e il 100 per cento del ricavato della vendita di queste sarà interamente impiegato per pagare gli avvocati difensori agli artisti rappresentati dai colleghi liberi.
Una campagna che ha visto aderire Peter Gabriel che perora la causa dello scrittore e giornalista eritreo Dawit Isaak, che è stato incarcerato senza processo ‘a tempo indeterminato’, perché accusato di essere un traditore. Accanto a lui l’attore Johnny Depp che ‘indossa’ la segnalazione del film-maker Oleg Sentsov, originario dell’Ucraina, dove è stato incarcerato.
E, ancora, il chitarrista dei Rage Against the Machine, Tom Morello, Nadya Tolokonnikova delle Pussy Riot, Anita Tijoux, Edward Sharpe e Alex Ebert dei Magnetic Zeros. Tutti abbinati ad altrettanti artisti che hanno perso la libertà per la loro arte e per averla usata per difendere la libertà di pensiero.
Del resto, The Voice Project è nato dieci anni fa proprio con questo intento e, cioè, ‘difendere la libertà di espressione‘ e sostenere quegli artisti che hanno anche un ruolo di attivista nel loro Paese di origine.
Questa nuova campagna, dall’evocativo titolo ‘Imprisoned for Art’, ha lo scopo di far conoscere i nomi, le storie e i volti degli artisti in carcere, spesso solo per aver messo in discussione il potere prestabilito.
La vendita delle t-shirt e delle felpe della campagna è limitata nel tempo ed è possibile effettuarla al sito di The Voice Project