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La lista di Lucio Pelucchi

I miei primi trent’anni
In casa dei miei genitori si ascoltava musica. La conquista del giradischi e di dischi propri di noi fratelli sarebbe arrivata in un secondo tempo. Il primo passo fu la radiolina a transistor di Papà: come dei giovani ribelli ci rintanavamo in un angolo della casa ad ascoltare la Hit Parade di Lelio Luttazzi ( che era alle 13:00 ora che si doveva stare a tavola!) che voleva dire a quei tempi, Pooh, Camaleonti, Mario Tessuto e Celentano. L’amica Piera Fogliani della mia Mamma era l’ufficio stampa del Clan di Celentano, per me era Crudelia Demon. C’erano i 45 giri che erano una chiave più veloce ed efficace all’ uso del giradischi che era vicino alla scrivania in studio.

La lista di Lucio Pelucchi

ADRIANO CELENTANO
Grazie, prego, scusi (45 giri)

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Ritmo e rock’n’roll alla Via Gluck, musica nuova. Fu prestato alle cugine di Bergamo, NON è mai più tornato. Nella hit parade al primo e terzo posto c’erano ‘Come Together’ e ‘Something’.

Beatles - Abbey Road

THE BEATLES
Abbey Road

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Il lato 2 era musica, non canzoni che apriva al futuro del Prog. L’anno prima eravamo stati in Inghilterra e la cugina Stefania ci aveva fatto sentire dischi, suoi, molto belli. Con Mamma eravamo andati a Londra e aveva comprato Sgt. Pepper Lonely Heart Club Band, per lei. Mio fratello Andrea andò al ginnasio (1969) e poco prima di Natale portò a casa un disco che gli aveva prestato una sua compagna, con la Mamma americana. Fu subito censurato e requisito da Mamma perché già dal titolo rientrava nel proibito. Una sera restammo alzati tardi e trovammo Mamma, immancabile sigaretta e panino con la pancetta e whisky, che insieme a Papà ascoltava questo disco. Quella chitarra elettrica mi suonava, mi suona ancora dentro.

ANDREW LLOYD WEBBER – TIM RICE
Jesus Christ Superstare

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Era sicuramente la versione con Ian Gillan che faceva Jesus, per me Gethsemane è un capolavoro assoluto.
Ci venne a trovare un amico inglese, Charles Rose Taylor, passammo sere a parlare del Judah di JCS del suo “mi hai fregato” e “perché hai scelto me”. Poi misi una cassetta e gli chiesi di aiutarmi a trovare le parole di una canzone che mi piaceva moltissimo e che non riuscivo a comprendere. Capii “Major Tom” e “the shirt you wear”. Si aprirono altri ascolti. Parlammo di Radio Caroline, che non riuscivo a captare, però imparai a trovare sulla radiolina Radio Luxembourg.

David Bowie – Space Oddity

DAVID BOWIE
Space Oddity (45 giri)

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Ogni tanto avevamo una paghetta, più che altro una ricompensa per un buon voto a scuola o per un lavoretto fatto in casa, per comprare un disco. Con Andrea mio fratello maggiore andammo a comprarne uno. Ero orientato su musica italiana, Andrea chiese.

BLACK SABBATH
Paranoid

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Da allora avrei ascoltato quasi esclusivamente musica così. Fu per me come uno Stargate che mi portò su di un livello diverso. Divertente è che Andrea è “rimasto lì” con Paranoid e John Barleycorn Must Die dei Traffic, invece per me fu una partenza verso altri lidi. In classe eravamo di due fazioni: quelli degli Emerson Lake & Palmer contro quelli, più “evoluti”, dei Genesis. Ricordo l’emozione del biglietto (un voto ottimo a scuola) comprato per il concerto degli EL&P, che fu rinviato perché Greg Lake, che Luca aveva incontrato in città, aveva mal di gola. Li avrei visti due volte, ma quella volta al Palalido fecero tutto Picture (e non gli ho “mai” perdonato di non aver fatto Nutrocker)

EMERSON, LAKE & PALMER
Pictures at an Exhibition

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Andammo in treno a Torino, cinque quindicenni più o meno sciamannati, “dai Mamma tanto a Torino c’è Zio, sì ho il suo numero di telefono nella cartella (un tascapane militare del Vietnam, comprato alla Fiera di Sinigallia)” “Staremo attentissimi, sì il treno per tornare è alle 11:45, non lo perdiamo, ci vediamo in Centrale”. Era lì Peter Gabriel “con questa canzone vendiamo Dea Britannia alla Sterlina” (qualcuno gli aveva suggerito questa traduzione, sigh, errata)

Genesis - Selling England By The Pound - cover lp

GENESIS
Selling England by the Pound

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Finalmente avevo il lettore di cd in macchina, dopo aver consumato tonnellate di cassette. Ogni tanto il mio negozio di dischi me ne faceva qualcuna, di straforo, perché ero talmente insistente e non avevo i soldi per compralo. Stradivarius, prima in Via Stradivari a Milano, poi in Via Carretta. Grazie a Elia per la tanta pazienza. Era già metà fine anni ’80. Andai da Ricordi in Piazza Duomo e ci misi un po’ a trovare un disco inaugurale

Keith Jarrett - The Koln Concert

KEITH JARRET
The Koln Concert

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E’ ancora oggi uno dei dischi che ascolto di più. Mi va bene in certi momenti e mi mette sempre in buona disposizione con me stesso. E ce n’è tanto bisogno. Lo vidi anche dal vivo a Lucca con il trio e con tutte le sue menate. Grande concerto. Ascoltavo anche musica italiana, soprattutto prog con una predilezione per la PFM, La Formula 3. Mio Papà aveva un disco di Enzo Jannacci in milanese, avrei ascoltato Elio e le storie Tese (uno dei più bei concerti dal vivo all’ Idroscalo) ma il disco che un’altra volta mi aprì la testa a nuovi ascolti

FRANCO BATTIATO
Patriots

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Inaspettato, originale, divertente, gustabile. Sorprendente da un artista così rigoroso e rivoluzionario. Siccome devono essere dieci dischi della vita, e la mia vita è lunga in compagnia della musica, il decimo

SIMON & GAFUNKEL
The Concert in Central Park

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Lo comprai a New York City nel 1982, “ma questa è un’altra storia. e ve la racconto un’altra volta”.
Saranno i miei ascolti pediatrici, come mi ha detto una volta Fabio degli esterina. Per me sono stati pedagogici.  E sì mi piacciono anche i Coldplay, iDuft Punk Lady Gaga, i Maroon Five, i Mumford & Sons e i Muse, soprattutto live. Il live dallo Stadio Olimpico di Roma è un discone. E Woodkid. E gli U2.

1 pensiero su “La lista di Lucio Pelucchi

  1. Bellissima lista e belli i racconti. Bravo Lucio

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