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«La mia non è musica ‘fast food’, ma ha bisogno di più tempo e di più vite»: Claver Gold racconta la deluxe di ‘Questo non è un cane’

Due anni, tanti live e, ora, una nuova vita con la riedizione dell’album: ecco l’evoluzione di ‘Questo non è un cane’ di Claver Gold. Un’evoluzione che si concretizza in una deluxe edition, in arrivo tra alcune settimane: il 5 aprile per la precisione.
Ma la deluxe edition di un album di Claver Gold poteva essere una semplice ripubblicazione con magari qualche traccia in più ad arricchire la tracklist? Ovviamente no.

Dopo aver pubblicato un ‘best of’ dove ha rifatto tutti i brani più importanti della sua carriera (l’album è ‘La maggior parte’ del 2020), la deluxe doveva avere qualche sorpresa.
E, infatti, oltre a brani inediti, ha cambiato pelle ai pezzi dell’album, mettendo un featuring su tutte le tracce che non lo avevano nella versione originale (cioè quasi tutte): «Ho contattato un po’ di colleghi in giro per l’Italia, per vedere chi volesse partecipare, chi fosse già impegnato, chi libero – racconta, parlando di ‘QNEUC/D’e, così, ho messo insieme un po’ di vecchia guardia e un po’ di ragazzi giovani. Ho tolto dai pezzi una mia strofa, sostituita dalla loro in tutte le tracce dove non avevo un featuring o, comunque, dove non avevo un rapper. Sono contento perché un po’ di gente a cui tenevo ce l’ha fatta a fare la strofa».

Ovviamente, già che c’era ha rivisto anche qualche pezzo: «In realtà ho anche riscritto alcune strofe e anche delle produzioni sono state rifatte, quindi c’è stato un bel lavoro dietro questa deluxe».
Ad esempio? «‘Rainbow, secondo me, è un bel pezzo, ma non rendeva come avrei voluto. Non sono riuscito a capire se fosse per la produzione o per il ritornello, quindi, per essere sicuro, li ho cambiati tutti e due. Adesso, secondo me, ha un altro sapore, più dolce, più romantico».

Ma, a monte di tutto questo lavoro, alla fine c’è un concetto di base molto importante per Claver: «Voler dare nuova vita a un disco che ha più anime, più sfaccettature. ‘Questo non è un cane’ ha sicuramente una vita più lunga rispetto a quella che ha un album oggi, che è veramente breve. Per me è diverso: ho una concezione differente della musica in generale. La mia non è una concezione ‘fast food’ della musica e faccio fatica a concepire dischi che vengono ascoltati una settimana o album che vengono fatti in una settimana. Per me, un disco può durare decenni: i grandi album che mi hanno accompagnato nella vita durano ancora, per esempio».

Ma del resto la musica di Claver Gold è decisamente destinata a durare, come dimostra una solida discografia, forse a tratti abbastanza ‘classica’, ma che si ascolta sempre con piacere, indipendentemente dall’anno di uscita, forse proprio perché difficilmente identificabile con un periodo preciso e, quindi, capace di ‘parlare’ a persone di età diverse e per periodi decisamente più lunghi.

E su questo tema aggiunge: «Non riesco a fare tanta musica in poco tempo. Ho bisogno di tempo e penso che questo disco, anche lui, ne abbia bisogno». Quello che Claver gli regala con questa nuova edizione, in sostanza.

Intanto, da inizio anno, sono usciti due singoli inediti: ‘I miei cani’ e ‘Con i miei brothers’ e, poi, piano piano, sta svelando i featuring presenti nella tracklist: «Dopo l’uscita della deluxe, parte un minitour – dice Claver Gold –: solo quattro date in quattro città (Bologna, Torino, Roma e Lodi) pensate per l’uscita del disco e dove avremo anche un po’ di ospiti sul palco. In estate, invece, penso che parteciperemo ad alcuni festival che non abbiamo fatto lo scorso anno, in città più piccole, ma anche qualcosa di più grande, come Radio Onda D’Urto. La dimensione del festival è più semplice di un tour, anche a livello psicologico, almeno per me, perché uno che viene a vederti a un live, paga un biglietto di ingresso, ha un’aspettativa diversa rispetto a chi partecipa a un festival. In un festival, puoi anche essere l’ospite più importante della serata, ma è un altro tipo di evento: ci sono altri artisti, è gratuito e c’è soprattutto un tipo di aggregazione diversa, che, ovviamente, mette meno pressione sui singoli artisti».

Per ora, i featuring ‘di lusso’ svelati sono quelli de Il Turco (‘Quelli come noi’); Brenno Itani (che si unisce a Bader Dridi su ‘Boloricordo’); Kenzie (‘Malastrada’); Sph (che si aggiunge a David Shorty su ‘Mai più’) e Mattak (‘Horror Vacui’) e mancano ancora sette tracce da scoprire chi ospiteranno. Ovviamente, poi, manca il più e il meglio: l’ascolto di quello che sarà l’apporto di questi artisti ai brani che già si conoscono.

Ma, intanto, Claver si diverte nello svelare le ‘oscurate presenze’ della copertina un po’ per volta: «E’ stato interessante leggere alcuni commenti – dice – perché c’è stato chi ha esultato per il pezzo con Tormento, che, però, era uno dei feat. della versione originale. Credo sia un problema di attenzione: adesso vanno di moda le emozioni veloci, da 15 secondi, quelle da scroll del telefono. C’è sempre meno attenzione ed è per questo, ad esempio, che un film se è lungo diventa per forza noioso. Così, magari, ci sarà chi è meno attento in generale e si troverà trtra le mani un disco completamente nuovo», conclude ridendo.

Ma, in conclusione, cosa si aspetta Claver Gold da questa nuova edizione del suo lavoro? «Uno dei miei obiettivi per questa deluxe è di dare nuova vita ai pezzi per non far morire un progetto importante: fare musica che richiede tempo far farla, tempo per suonarla, tempo per scriverla, masterizzarla e mixarla e, di conseguenza, non può essere archiviato velocemente e spero davvero, in questo modo, che arrivi ad ancora più persone rispetto alla versione originale».

CON I MIEI BROTHERS

I MIEI CANI
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