Settembre è il mese che, in qualche modo, archivia le vacanze e l’estate. Ed è il mese in cui Peter Gabriel ci porta ‘a casa’, con il nuovo brano di ‘i/o’: ‘This Is Home’, decima canzone dell’album , scritta e prodotta dallo stesso Gabriel che la definisce ‘una canzone d’amore’.
Alla base di questo brano vi sono le sezioni ritmiche della Tamla Motown – suoni che a Gabriel sono molto affini come ben sappiamo dal passato, quando ha attinto a piene mani per canzoni di grande successo, come ‘Sledgehammer’, ma qua fa un ulteriore passo avanti: «Abbiamo cercato di ricreare quelle atmosfere – dice – ma in modo molto più contemporaneo, utilizzando anche strumenti quali il tamburello o i semplici battiti di mani. Ne è venuto fuori un groove che mi piace molto e dove fa sottolineata l’ottima parte di basso ad opera di Tony Levin».
Molto dell’atmosfera di questo brano viene dal coro svedese Orphei Drängar che dà un tocco originale in più al brano, così come l’ochestrazione di John Metcalfe sicuramente aiuta a spingere il suono della canzone.
«Ho fatto una cosa insolita – afferma Gabriel – almeno per me, provando un’alternanza tra voce bassa e voce alta: all’inizio, in questo modo, si ha una voce quasi colloquiale, mentre nella seconda parte, si ha una voce più alta, più emotiva. Credo che sia un’accostamento che rende la canzone ancora più intima ed emozionale».
Come costruzione del brano, è abbastanza singolare: a differenza della maggior parte della canzoni pop, infatti, che presentano un bridge centrale, questa ne ha ben due e sono molto diverse una dall’altra. «Il primo è d’atmosfera e sognante – afferma l’autore – con il coro maschile svedese che entra lentamente, rendendo tutto ancora più evanescente. Gli archi nell’altra sezione centrale mi piacciono molto: sono piuttosto orecchiabili e, in un certo senso, danno un tocco pop al brano. Penso che John (Metcalfe) abbia compreso quello che stavo cercando di ottenere e abbia fatto un ottimo lavoro, come sempre del resto».
Per quanto concerne l’opera d’arte correlata alla canzone, qua abbiamo ‘Conexiòn de Catedral II’ di David Moreno: «Stavo cercando arte contemporanea che rappresentasse in qualche modo la casa e la sua opera mi ha colpito davvero. Questa è una canzone sulle relazioni, quindi, dato quello che stavo cerecando di fare con il testo, mi è sembrato che la sua immagine con le due porte, fosse un abbinamento molto naturale e gli sono molto grato per avecela fatta usare».
LYRICS
LOVE CAN HEAL
I looked into the deepest sky
Find what you’d shown me
Here beside the churning sea
A calm came over me
Cuz I know, this is home
Home is where I need to be
I know, you are my home
Running down these roads of glass
With no way to see through them
We struggle through the buzz and the grind
Of one thing I’m certain
I know, this is home
Home is where I need to be
I know, you are my home
More or less
When you strip the whole thing down
Let all the feelings flow
And we’re standing there in the garden
Watching the world roll out below
And we float on love
Like a river through the night
Where all the colours bleed to light
Looked as far as I could see
See what was showing
We’ve scattered like a bag of seeds
Wherever the wind was blowing
Whatever bothers you in the day or night
It’ll come and go
But then it’s you and I
We just keep moving on
Walk on down the road
When we make it hard
And when I left you scarred
It looks like all has gone
Then the love creeps through
From deep in me and you
Walking down the road
Going back home
Looking for answers but they’re hidden from view
There’s no way of knowing
And here I am holding you
There’s nowhere else I’m going
I know, this is home
And home is where I have to be
I know, this is my home
Home, ho-ome, this is my home
Home, ho-ome, you are my home