
‘Low in High School’ è l’undicesimo album in studio da solista di Morrissey, prodotto da Joe Chiccarelli e registrato a La Fabriques Studios in Francia nonché agli studio di Ennio Morricone in Italia.
Non è un disco facile, ma è un disco che affascina. Affascinano le chiavi di lettura che si possono dare a questa musica che ha molteplici influenze. Affascinano i testi che possono essere leggeri o pesantissimi, dipende da come si leggono.
Affascina la confusione che Morrissey riesce a fare con questo disco, che cambia spesso registro, diventando una piacevole – o insopportabile, dipende da chi ascolta – compagnia.
Un po’ come i tempi che stiamo vivendo: la confusione regna in ogni ambito della vita e Morrissey da sempre riesce a ‘leggere’ il tempo in cui vive. O meglio a vivere all’interno del proprio tempo, compenetrandolo talmente da renderlo vivo anche nella sua musica.
Morrissey costante non lo è mai stato. Spesso abbiamo assistito a dischi molto riusciti e, altrettanto spesso, abbiamo visto uscire dei dischi che sembravano fatti a un altro artista. Ecco perché alla fine non sorprende che questo disco sia così controverso.
La critica inglese lo ha stroncato in maniera netta. Ma su questo giudizio è probabile che abbiano pesato i molti altri fattori che sono legati più al ‘personaggio Morrissey’ che al musicista puro.
In realtà, anche in Italia non possiamo dire che sia molto amato dopo i fatti che lo hanno visto arrogante protagonista a Roma, ma questo, sulla sua musica, non ha veramente alcuna influenza.
‘Low in High School’ è un disco a tratti crepuscolare, a tratti solare. Non segue una linea unica e spazia enormemente sia come temi sia come musica. Se dovessimo dare un consiglio per apprezzarlo appieno, dovremmo dire che va ascoltato nella versione in vinile, poiché vi è una divisione tra side a e side b: la prima più leggera, la seconda più oscura.
In tutti i casi, è un disco molto piacevole da ascoltare, che stigmatizza questa società fatta di immagini e di informazioni spesso distorte.
No, non possiamo davvero essere d’accordo con chi li ha stroncato. Ha dei limiti? Si, sicuramente. Il capolavoro assoluto d’altronde è difficile da trovare. Ma, tra le ultime produzioni di Morrissey, questo album spicca per essere uno dei più piacevoli.
TRACKLIST
- My Love, I’d Do Anything for You
- I Wish You Lonely
- Jacky’s Only Happy When She’s Up on the Stage
- Home Is a Question Mark
- Spent the Day in Bed
- I Bury the Living
- In Your Lap
- The Girl from Tel-Aviv Who Wouldn’t Kneel
- All the Young People Must Fall in Love
- When You Open Your Legs
- Who Will Protect Us from the Police?
- Israel