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Murubutu, moderno menestrello sul palco di Bologna con il fido sodale Roby Il Pettirosso a dar forma e colore alle parole

A metà tra lockdown e normalità: questa è stata la serata di Bologna che ha, di fatto, chiuso la Giornata mondiale del Rifugiato, indetta dall’Onu e che ha visto come ‘main event’, il live di Murubutu che ha presentato lo spettacolo che lo vede nei panni di un moderno ‘menestrello’ sul palco assieme a Roby Il Pettirosso, a cui è affidato il compito di dare forma e colore alle parole.

La serata si è svolta al Mercato Sonato di Bologna e ha visto performance live, alternate a contributi video e a testimonianze di ex rifugiati, anche queste in video.
A metà tra lockdown e normalità, questo perché, oltre al pubblico presenti – tante quante consentite per eventi del genere e con tutte le precauzioni del caso, come spiegano bene gli organizzatori – una platea ben più vasta ha avuto l’opportunità di assistere alla kermesse ed è stata quella collegata in streaming sia sulle pagine social di organizzatori e partecipanti, sia dal canale YouTube, sia via radio e tv. Insomma, il lockdown qualcosa di buono l’ha portato e, cioè, quello di riuscire a sfruttare tutte le possibilità messe a disposizione dalla rete e dai mezzi di comunicazione più tradizionali, per coinvolgere sempre più persone.
E, così, è stato possibile assistere all’evento anche a distanza.

L’intento della serata era sicuramente nobile; il risultato, a tratti, è risultato un po’ noioso. Ma è qualcosa che, in occasioni del genere, va messo nel conto. Sicuramente non hanno lasciato un grande segno le performance live di Margherita Vicario e di Rares. La prima è una cantautrice-attrice che ricopre un po’ ambedue i ruoli nella sua performance, senza riuscire appieno in nessuno dei due. Le canzoni non superano il limite del ‘carino’: anche nei testi, cerca una vena ironica che non sempre riesce a cogliere.
Rares si colloca nella categoria ‘indie’ che tanto va di moda di questi tempi. Non si capisce bene se reciti – da ‘perfetto cantante indie’ – la parte di quello a cui non ne va bene una che sia una nella vita o se sia veramente così. In tutti i casi, si inserisce in quel filone ‘sfigato’ che va di moda e sicuramente piacerà alle ragazzine. Non si discosta, comunque, molto da altri che lo hanno preceduto e sicuramente lo seguiranno. E, in sostanza, non lascia il segno.

A chiudere la serata, poco dopo le 11 e mezza, arriva Murubutu, accompagnato sul palco da Dj Caster e da Dia, ai quali si aggiunge la presenza di Roby Il Pettirosso. Già, perché quello che Murubutu porta sul palco è il live pensato per accompagnare l’uscita la graphic novel realizzata insieme a Roby Il Pettirosso (e, cioè, Ernesto Anderle), ‘Murubutu – Rap-Conti illustrati’ (edito dalla casa editrice BeccoGiallo), uscito qualche mese fa.

E, qua, letteralmente, la musica cambia.

Si tratta di un set relativamente breve: undici brani, che si avverte essere stati scelti con estrema cura per essere eseguiti musicalmente e visivamente. Una set-list che racchiude alcuni dei pezzi più belli della produzione del rapper, presentati, in alcuni casi, in versioni completamente rinnovate e, forse, più ricche.

Sicuramente Murubutu ha lavorato parecchio sul raffinare ancor più la sua produzione e il fatto di essere accompagnato dalla voce veramente notevole di Dia, rende sicuramente più sofisticata l’esecuzione di quelli che sono brani già di per sé tra i migliori. Viene evidenziata, in questo modo, la parte emozionale di tali canzoni che ne diventa punto centrale e di forza, in maniera preminente rispetto alle esecuzioni, diciamo, ‘classiche’.

Una scelta stilistica non così scontata, ma che sembra segnare l’esplorazione di nuovi confini su territori che, se veramente Murubutu deciderà di esplorare, potrebbero rappresentare la scoperta di nuove dimensioni sicuramente molto interessanti.

Certo, parliamo di brani sempre abbastanza pesanti. Allegri e spensierati sicuramente no.
Mai.
Per favore, l’allegria andate a cercarla da un’altra parte.
Ma, in fondo, è anche quello che attrae nei suoi testi.

A fare da cornice alle parole, ci sono i disegni di Roby il Pettirosso. Già, la sensazione è proprio quella: per una volta le immagini non sono quelle che stanno dentro la cornice, ma sono loro ad essere il contorno, quelle che delineano e rimarcano le linee di confine delle parole. Prendono le parole che raccontano storie e danno loro forma, colore, rendendole palpabili e reali. Donano loro una dimensione diversa che, a volte le alleggerisce, a volte le appesantisce perfino.

Il risultato complessivo è un live che amalgama perfettamente due arti, che divengono una complementare all’altra, andandosi, di fatto, a completare.

Peccato che la visione ‘on line’ sia stata un po’ penalizzata dai limiti insiti nel mezzo stesso che, alla fine, non ha permesso di godere dello spettacolo nella sua interezza e che, comunque, lascia una sensazione di fruizione molto più ‘fredda’ rispetto al live tradizionale. Ma, in fondo, va bene così. Ci deve essere una qualche differenza, in modo che venga la voglia di spostarsi per andare a vedere il live di persona.

SET-LIST

  • La Stella e il Marinaio
  • Dafne sa contare
  • La Notte di San Lorenzo
  • Tenebra è la notte
  • Le notti bianche
  • Mara e il Maestrale
  • Scirocco
  • L’uomo che viaggiava nel vengo
  • Grecale
  • I marinai tornano tardi
  • Isola Verde

Per vedere il video della serata: https://www.facebook.com/Bolognacares/videos/279893249876854/

2 pensieri su “Murubutu, moderno menestrello sul palco di Bologna con il fido sodale Roby Il Pettirosso a dar forma e colore alle parole

  1. Ho letto tutto! Splendidamente perfetto! Complimenti!!!❤️

  2. Trash !

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