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Ottodix festeggia 20 anni del progetto con un video (a tempo) del live di ‘Arca’

Alessandro Zannier, a capo da vent’anni esatti del progetto Ottodix, regala a nemmeno un anno dalla pubblicazione del concept album “Arca” (VRECMusicLabel/Audioglobe 2023), la possibilità di poter vedere e ascoltare, per un periodo di tempo limitato, una versione quasi integrale dello spettacolo che da mesi sta inanellando riscontri di pubblico in sedi prestigiose, enti, fondazioni, palazzi, università e musei in Italia, ma anche all’estero.

Non è passata inosservata infatti nemmeno all’ambasciatore Italiano in Germania, la duplice presenza nella capitale tedesca di Zannier come artista visivo in mostra (personale alla Catucci Gallery) e performer live al Bethanien Kunstquarter alla Biennale Germania/Italia di Berlino 2023, giunto appositamente in visita per l’occasione dopo aver invitato l’artista in Ambasciata.

L’Ottodix Ensemble, composto dalla storica band electrowave capitanata dall’artista trevigiano Alessandro Zannier, affiancata da quartetto d’archi e visuals live su lavagna luminosa, ha dato vita durante il 2023 a una serie di show atti a mettere in scena il concept visionario di “Arca”, tra fantascienza, utopia, ambientalismo e divulgazione scientifica. La gigantesca astronave-arca a forma di tartaruga, concepita per far sopravvivere un’umanità migrante dopo un’apocalisse planetaria, viene descritta attraverso visuals realizzati con regia e montaggio dello stesso Zannier e con le poetiche ombre di Laura Marini (Ombrette), a far da contraltare umano all’inquietante tecnologia fantascientifica del concept, dando vita così a un’esperienza live assolutamente inedita e coinvolgente.

Un mix di canzoni fruibili, armonie e tematiche “colte”, immagini e atmosfere cinematografiche avvolgenti, visioni marziane e laboratori chimici, registrazioni di letture su problematiche attualissime come la salvaguardia della vita terrestre, il backup della memoria umana digitale, la decodifica del DNA di animali, piante, batteri e funghi, da imbarcare in un’Arca di Noè del futuro verso gli esopianeti, che conferiscono al progetto di Ottodix oramai lo status di caso unico nel panorama nazionale.

Il concept Arca, segnalato come uno dei più complessi e originali album del 2023, è anche diventato ArcaVenice, una residenza artistica diffusa di Alessandro Zannier su Venezia, su invito del DVRI (DistrettoVenezianoRicercaInnovazione) che gli ha commissionato una serie di prestigiosi eventi sulla città, uno per ogni settore della tartaruga spaziale di Arca.

Tra questi si ricorda il concerto al CNR ISMAR di Venezia per i 100 anni del CNR italiano alla Palazzina Canonica, la personale d’arte visiva “Habitat backup estinzione” con le tematiche dell’album sviluppate in opere digitali, installazioni, tele e videoarte alla Fondazione Bevilacqua La Masa, il concerto “DIGA” al Museo del ‘900 M9 di Mestre (dedicato ai 60 anni dal Vajont) e appunto il concerto al Conservatorio di Venezia, nella storica Sala Concerti di Palazzo Pisani nel cuore di Venezia.

L’artista per l’occasione ha filmato e registrato l’intera performance e coinvolto il video designer e programmatore Alex Piacentini e lo studente della cattedra di Nuove tecnologie del Conservatorio, Davide Commone, realizzando le “sonificazioni” (traduzioni di dati alfanumerici in flussi sonori) e relativi visuals da esse generati, per dare voce e immagine alle sequenze del DNA di animali, funghi, batteri resistenti, resilienti, adottivi agli habitat estremi, o viceversa animali estinti come il Moa della Nuova Zelanda.

La pubblicazione del Live al Conservatorio di Venezia prevede il rilascio “in chiaro” sul canale ufficiale YouTube di Ottodix del concerto diviso in tre tranche in cui ci si potrà immergere nell’affascinante mondo distopico dell’astronave, in dialogo tra passato e futuro nella storica sala concerti, uno dei templi della musica classica italiana. La prima tranche comprende dunque i brani “Incipit / Gravità (fuga dalla Terra)”, “Arca /introduzione (la città sferica centrale)” e  “Teca1 / Nati su Gemini (il distretto delle incubatrici)”.

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