Padrino del punk, attore, inventore dello stagediving ed evangelista dell’estetica “search and destroy“. Che altro dire di Iggy Pop? Nulla, se non che il signor James Jewell Osterberg Junior è semplicemente una delle nostre ultime icone: un’icona pop, per l’appunto.
Come sostiene l’autore, Iggy Pop è stato un artista determinante, capace di avviare un cambiamento culturale nell’universo della musica: dai folgoranti esordi come batterista nei gruppi liceali del Michigan alle recentissima reunion degli Stooges, senza dimenticare le sfilate di moda per Donatella Versace e passando per le “amicizie scomode” con personaggi del calibro di David Bowie e Lou Reed.
Ma che dire del suo lato oscuro? Su quest’aspetto Trynka si dimostra impietoso e perfettamente allineato con l’estetica no compromise del punk: infatti passa attentamente al setaccio ogni minimo particolare nella vita di Iggy Pop descrivendone il controverso rapporto con la droga, l’altalenante stato di salute mentale e le alterne fortune artistiche.