Pubblicato il Lascia un commento

‘Pausa siderale’: Alessandro Pacini pubblica 12 tracce di un viaggio nel suo universo introspettivo

Si viaggia su note folk, ascoltando l’album di Alessandro Pacini, ‘Pausa siderale’, appena uscito per Seahorse Recordings e seguito del fortunato debut album ‘Cremisi’ del 2019.

E’ un folk molto contemporaneo, quello proposto dal cantautore pugliese, nel quale si possono trovare echi anche di altre sonorità, con quella contaminazione che è propria della musica oggi e che rende sempre più difficile incasellare un lavoro. Pacini, infatti, non si fa mancare ritmi maggiormente spostati verso il rock, o il pop, che aiutano comunque l’ascolto di questo lavoro, che si può, a pieno titolo, mettere in ambito indie.

Sono soprattutto i testi a caratterizzare ‘Pausa siderale’. Il titolo stesso parla di quello che si trova all’interno delle dodici tracce che compongono ili lavoro di Pacini: delle riflessioni che nascono da un periodo di introspezione profonda, che lo ha portato a esplorare il proprio universo interiore. Qua, il cantautore si è scoperto come persona e ci propone una serie di riflessioni su se stesso, ma anche sulla sua vita e su quanto sta attorno a lui e che ci fa vedere attraverso i suoi occhi, a tratti disincantati e senza certezze.

Proprio lo spessore dei testi rende questo lavoro interessante e fa sì che questi brani possano trovare un loro spazio in un panorama discografico che è sempre alla ricerca di contenuti. Amore, solitudine, speranza, ricerca di un futuro forse migliore, ricerca interiore, depressione, ricerca spirituale sono solo alcuni degli argomenti trattati da Pacini in questo lavoro, ma non mancano anche i riferimenti letterari a Orwell e Pirandello.

Quella proposta da Pacini, quindi, è una sì una ‘pausa’, ma una ‘pausa’ che fa riflettere e in cui molti si possono ritrovare.

‘Pausa siderale’ è stato arrangiato ed eseguito in studio dallo stesso cantautore che ha curato, oltre alla voce, la chitarra acustica, quella elettrica e il basso. Con lui ha collaborato Paolo Messere al synth, batteria e arrangiamento orchestrale, nonché ha curato la produzione artistica.

Alla realizzazione dell’album ha collaborato anche Gianluca Pacini con suggerimenti nella fase di arrangiamento e ha suonato la seconda chitarra su tre delle 12 tracce e Rossella Mercedes che ha realizzato l’artwork dell’album e il video illustrato del singolo ‘Profumo’, che ha trainato l’uscita del disco.

Alessandro Pacini nasce a Trani nel 1991. Il primo contatto con la musica avviene a quattordici anni. Comincia a studiare chitarra folk e in un secondo momento si iscrive a canto moderno. Nel 2008 forma una rock band, i Sunbeams, con cui si esibisce live suonando prevalentemente cover anni ’60 – ’70. Durante questo periodo si avvicina alla scrittura e compone alcuni brani da solista che resteranno puri sfoghi adolescenziali. Successivamente, a causa di tensioni interne, lascia la band e fonda i Bridgesky: duo acustico in stile britpop con cui prosegue la sua attività compositiva. Negli anni partecipano a festival e numerosi eventi live ricevendo ottimi consensi. Nel 2016, in seguito allo scioglimento del duo, nasce l’idea di un progetto interamente autoprodotto che rispecchi la vera essenza della sua personalità e ne scovi i lati rimasti nascosti. Il 15 febbraio 2019 esce “Cremisi”, il suo primo album solista, pubblicato per Seahorse Recordings. Un viaggio intimo di sei tracce che parla di rinascita dalle ceneri del passato e di cambiamento. Il disco d’esordio è anticipato dal videoclip del brano “Percezioni” e ottiene diverse recensioni positive da parte di note riviste e webzine di informazione e critica musicale. Il 28 maggio 2021 esce “Pausa siderale”, coprodotto insieme a Paolo Messere sempre per Seahorse Recordings.

TRACKLIST

01. Il confine
02. Respiri piano
03. Introverso
04. Pioggia acida
05. La grande roccia
06. Resti di me
07. Il torrente
08. Silenzi assordanti
09. Fra le pareti del tuo universo
10. Sette porte
11. Profumo
12. Pausa siderale

TRACK BY TRACK a cura di Alessandro Pacini

01. Il confine E’ ispirato al romanzo “1984” di George Orwell e descrive l’alienazione dell’uomo, trappola del sistema e delle sue leggi insovvertibili, in una società distopica dove la manipolazione psicologica dello Stato totalitario è finalizzata all’ordine sociale. Nel brano emerge il desiderio di evasione del protagonista e la voglia di ribellarsi all’oppressione del sistema.
02. Respiri piano Il brano descrive il tormento di un uomo in seguito a una separazione. Abbandonato a se stesso e confuso, l’uomo si ritrova a vagare senza meta. Sull’orlo del baratro, resta intrappolato in un limbo e cerca la salvezza dalle tenebre conservando dentro sé l’immagine della donna amata.
03. Introverso In questo brano sono evidenziati gli aspetti emotivi e il malessere che caratterizzano l’individuo introverso, il quale cerca una via di fuga dall’angosciante realtà esterna rifugiandosi in se stesso e concentrandosi sul proprio mondo interiore. La traccia si presenta con un arrangiamento volutamente scarno, lasciando spazio principalmente alla chitarra acustica e alla voce dell’artista.
04. Pioggia acida In questa disputa tra due amanti, attraverso un’aspra provocazione, l’uomo cerca la sua rivalsa sulla donna che lo ha illuso e ferito. Sciogliendo i nodi che lo legano ancora a lei, egli tenta di risollevarsi per andare avanti e ricominciare a vivere.
05. La grande roccia In questo brano emerge la speranza e il rapporto dell’uomo con la vita; il suo mondo interiore contrapposto alla realtà che lo circonda. L’uomo spera che la vita possa guarire le sue ferite emotive e che in essa possa ancora germogliare qualcosa di nuovo che gli dia il coraggio di proseguire.
06. Resti di me Ispirato dalla lettura di “Uno, nessuno e centomila”, il brano descrive la disgregazione dell’Io individuale e l’identità perduta di un uomo che tenta di sfuggire, attraverso la follia, alla moltitudine di forme (maschere) che la società gli impone. Il protagonista accetta la sua alienazione e arriva a rifiutare ogni identità personale abbandonandosi allo scorrere mutevole della vita.
07. Il torrente Si parla di una separazione tra due persone che non hanno smesso di amarsi. Lui la attende ancora, ma lei cerca inutilmente di dimenticarlo cominciando una nuova vita. La speranza di una ricongiunzione, col passare del tempo, si fa sempre più vana. Il testo è in parte ispirato ai versi di “You, wind of March”, poesia di Cesare Pavese.
08. Silenzi assordanti Il brano descrive un individuo sull’orlo della depressione. L’uomo tenta di affrontare i suoi demoni, ma i tumulti interiori e i tormenti crescono fino a soffocarlo. L’unica via d’uscita che gli resta è la fuga dalla realtà.
09. Fra le pareti del tuo universo Il tema è la “fanciullezza perduta”. Il protagonista, perso nei suoi ricordi di infanzia, riflette sul tempo passato. Crescendo, si sente sempre più distante dalla sua età, incompleto e vulnerabile. L’unico posto sicuro è un’isola, un luogo interiore inviolato, sul quale ha costruito il suo rifugio dalle avversità del mondo esterno che lo tormentano.
10. Sette porte La canzone è una ricerca spirituale intesa come ricerca interiore. Dietro le sette porte si celano le ossessioni del protagonista e le incertezze del futuro, rappresentate da strade la cui destinazione è ignota. Attraversando queste porte egli cerca di comprendere meglio la sua dimensione interiore frammentata nel tentativo di risanare la sua anima.
11. Profumo Ispirato al romanzo “Il profumo” di Patrick Süskind. La storia è ambientata nella Francia del Settecento. Il protagonista è Jean-Baptiste Grenouille, nato con un olfatto straordinario, ma completamente privo di un proprio odore e incapace di provare qualunque sentimento umano. Fin da bambino assimila e custodisce in sé tutti gli odori del mondo che lo circonda; ben presto la sua ossessione diventa quella di riuscire a estrarre e conservare la candida essenza delle giovani donne al fine di ottenere il profumo perfetto. Questo suo tormento lo porterà a diventare un assassino e a rimanere vittima di un destino di grandezza e orrore. Il brano è accompagnato dal videoclip illustrato e animato da Rossella Mercedes. Le illustrazioni del videoclip sono ispirate al film “Profumo – Storia di un assassino” (adattamento cinematografico del romanzo).
12. Pausa siderale Il brano è la riflessione di un uomo che si interroga sul significato dell’esistenza e della realtà che lo circonda. Egli osserva che solo analizzandosi a fondo, attraverso una ricerca interiore, può arrivare a scoprire la propria essenza, a comprendere chi è e cosa sta cercando; solo in questo modo l’uomo può riuscire a dare un senso alla sua vita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *