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Sotto i riflettori – René segnala…

Un’altra settimana è passata e ha portato allo Sky Stone & Songs alcune interessanti novità, tra le quali René ha scelto alcune da segnalarci e mettere sotto i riflettori.


Partiamo con un album nato da una rubrica online settimanale, creata durante il lockdown: è stato un modo per fare musica in un momento in cui ‘fare musica’ era decisamente difficile. Sono così venute fuori delle collaborazioni interessanti, che hanno dato vita a delle cover di lusso adesso raccolte in un album, ‘Blind Date Party’, ad opera di Bill Callahan (smog) e Bonnie Prince Billy


L’iconico frontman degli Stray Cats, Brian Setzer, torna sulla scena con quel tipico suono alle radici dello psychobilly che negli anni gli ha fatto guadagnare 3 Grammy. Nel nuovo album,Gotta Have The Rumble’, vi è l’ovvio riferimento alle moto, passione inalterata da quando aveva 15 anni, nonostante i problemi all’udito che gli hanno dato non pochi problemi con la musica. Problemi superati e il cui superamento ha dato vita proprio a questo disco


Nuovo album per Elvis Costello che con ‘The Boy Named If‘ ci regala una serie di brani #rock contraddistinti da intense melodie, assoli di chitarra e ritmo incalzante.Prodotto oltre che dallo stesso Costello, anche da Sebastian Krys , l’album è una raccolta di 13 istantanee, inizialmente nate dalla sola chitarra dell’artista che ha dichiarato di essere partito da 5 canzoni e, poi, piano piano, continuando a scrivere, è nato ‘The Boy Named If‘. Il disco è disponibile sia in cd che in doppio vinile.


Musica italiana underground per questa proposta: si tratta del terzo capitolo dei Dead Poets di DJ FASTCUT che, ancora una volta, ha chiamato a raccolta i ‘poeti estinti’ per dare vita a combinazioni inedite, in grado di sorprendere i fan. Ci si trovano dei ‘vecchi’ come Mattak, SGRAVO, Funky Nano e Wiser, ai quali si uniscono Moder, Kento o, ancora, Frankie hi-nrg mc – a cui è affidata l’intro del disco – Caparezza, Murubutu, Clementino o, ancora, Roy Paci. Il lavoro di ‘direttore d’orchestra’ di FastCut resta legato alle sonorità classiche che hanno scandito la storia dell’ #hiphop con un approccio che però non è mai nostalgico, ma sempre fresco e attuale.


Grande novità della settimana è il nuovo disco dei Korn che tornano con ‘Requiem‘, che li conferma punto di riferimento del #numetal. Si fanno subito riconoscere dal loro suono e questo è senza dubbio un punto di forza della band e lo rende album perfetto per chi ha sempre amato il suono di questa formazione.


‘Chimes at Midnight’ è il nuovo lavoro dei Madrugada che arriva dopo il trionfale tour del 2019, con il quale veniva celebrato il ventennale dell’album ‘Industrial Silence’. I tre membri dei #madrugada erano d’accordo sul volersi esibire ancora dal vivo e, per fare questo, dovevano per forza fare un nuovo disco. Ecco, quindi, che arriva ‘Chimes at Midnight‘: il 70% del materiale di questo album è completamente nuovo. Fanno eccezione un paio di brano che la band ha rispolverato dagli archivi e che sono ‘The World Could Be Falling Down‘, nato nel periodo di pubblicazione del primo album e ‘Slowly Turns The Wheel‘ composta nel periodo tra il terzo e quarto album.


Arriva finalmente anche in versione #cd ‘Dawn Fm‘ di The Weeknd, dove, tra l’altro, è contenuto il singolo già certificato Disco D’Oro ‘Take My Breath‘. L’artista ha descritto questo album come un’esperienza sonora in cui ha coinvolto un cast unico di artisti che la scena internazionale, quali Lil Wayne, Quincy Jones, Tyler, The Creator, Jim Carrey. La popstar canadese è stata insignita del riconoscimento di Most Streamed R&B Artist.


Il dj inglese Bonobo, al secolo Simon R Green pubblica ‘Fragments‘, dove prosegue nel suo cammino artistico che lo vede mescolare sapientemente generi diversi tra loro, dall’R&B al #funky al #jazz al #nusoul fino all’ #ambient, passando per molti altre sonorità. Ma prosegue anche la sua svolta verso la #worldmusic, dando ampio spazio ai suoni di origine africana, ma non solo. Basti pensare a ‘Otomo‘, dove compare un coro bulgaro. Ne esce fuori un album eterogeneo e molto piacevole da ascoltare, che confermano la ritrovata e rinnovata creatività del dj inglese.


Doppia uscita per Lucinda Williams che presenta i suoi ‘Jukeboxvolume 2 e 6, live stream tematici, registrati in studio da Lucinda e dalla sua band e trasmessi in anteprima su web e ora pubblicati su doppio vinile o cd. Il Volume 2 è incentrato sul southernrock e presenta una serie di grandi classici, che l’artista interpreta con autentico spirito sudista. Il Volume 6, invece, è un tributo ai The Rolling Stones e propone 16 brani tra quelli più conosciuti e quelli che virano più verso il blues e il country, restando così nelle corde migliori di questa artista.


Per quasi due decenni Eric Krasno è stato una figura onnipresente nella musica popolare: abbiamo ascoltato la sua chitarra virtuosistica e innovativa suonare con Soulive e con Lettuce, ma lo abbiamo visto anche sul palco come ‘spalla’ di artisti del calibro di Dave Matthews Band, The Rolling Stones, John Meyer o The Root. Ha anche vinto vari GrammyAwards e sono molti gli artisti che si sono avvalsi delle sue abilità come producer, da Norah Jones a Tedeschi Trucks Band a 50 Cent. Adesso torna con ‘Always‘, disco che dimostra come la #pandemia abbia dato anche frutti artistici di rilievo.


Quattordicesimo album per una delle band più iconiche dell’indie rock, THE EELS che è stato co-prodotto da John Parish, con il quale aveva già lavorato nel 2010. Everett ha dichiarato che Parish è una delle persone più educate che abbia mai conosciuto, ma che, quando entra in studio, diventa una sorta di scienziato pazzo e suggerisce che questo accada perché con la sua educazione riesce a nascondere il Mr Hyde che è in lui e che viene fuori in studio, dove riesce a fare cose che nessuno farebbe mai. Il risultato è tutto in questo album.


E, per chiudere in bellezza, arriva la musica italiana d’autore, quella di Giovanni Truppi, reduce dal palco del Festival di Sanremo che esce con l’antologia ‘Tutto l’universo‘, dove raccoglie l’essenza artistica di Truppi e dei suoi dieci anni di musica. Se quello che Truppi ama fare è immortalare attimi facendo canzoni, questo album, si può leggere (o guardare) come una serie di fotografie che tratteggiano a contorni netti, il profilo del loro autore.

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