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Tornano i Wolves in the Throne Room con ‘Thrice Woven’, più black metal che mai e con la collaborazione con Steve Von Till

I Wolves in the Throne Room hanno re-immaginato il black metal come un’ode a una tempesta di pioggia, al fumo del legno e delle energie selvagge del Nord-Est del Pacifico. Il loro primo album in studio, ‘Diadem of 12 Stars’, del 2006 era stato un classico che ha dissolto i generi e che ha creato un’atmosfera melanconica e psichedelica.

Da allora, i Wolves in the Throne Room è divenuta una delle più potenti e influenti band della musica estrema. Chi ascolta la sua musica incontra dei riff metallici cristallini e dei lamenti ritualistici che parlando della caduta senza fine della pioggia sugli antichi cedri. La loro musica è una porta d’uscita su un mitico, etereo panorama che passa attraverso la musica, la magia e i sogni.

Adesso, il portale che introduce al mondo dei sogni dei Wolves in the Throne Room si apre ancora e arriva ‘Thrice Woven’, un ritorno glorioso al furioso black metal che solo loro possono e sanno creare.

L’album inizia con ‘Born from the Serpent’s Eye’, che rappresenta un vero pezzo di thrashing black metal che si intersezione con un infestato lamento nordico, cantato dalla star svedese Anna von Hausswolff. La band ha lavorato con il documentarista metal Peter Beste e con Nico Poalillo per creare un video per questa canzone e il clip riesce a catturare una luce di un falò nella foresta vicino a Olympia.

The Old Ones Are With Us apre con uno screpitio di fuoco e con l’inconfondibile voce di Steve Von Till dei Neurosis che invoca lo sciogliere delle nevi della primavera. Poi, si dirige verso una tempesta che si ispira al doom finlandese Anni Novanta, con un testo che celebra Imbolc, la festività pagana che segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.

Quando la band è tornata in tour nell’estate del 2016, il chitarrista Kody Keyworth, da lungo tempo collaboratore della band, è stato accolto come membro effettivo dei Wolves in the Throne Room e in questo nuovo album dà un suo ampio contributo con rochi urli e alcuni dei più oscuri e brutali riff.

TRACKLIST

  1. Born From The Serpent Eye
  2. The Old Ones Are With Us
  3. Angrboda
  4. Mother Owl, Father Ocean
  5. Fires Roar in the Palace of the Moon
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