Sabato 11 luglio 1982: una data entrata nel mito, legata per sempre alla storica finale dei campionati Mondiali di calcio in cui l’Italia vinse 3-1 la partita contro la Germania Ovest. Un trionfo non soltanto sportivo, ma un momento di profonda condivisione che fu in grado di annullare le distanze tra classi sociali, generazioni, paesi e città, Nord e Sud. C’è chi tende a definire quella serata magica come la fine degli anni di piombo che per decenni avevano gettato l’Italia in un baratro profondo di paura e divisione. Una vittoria sportiva insperata, capace di unire il Paese in una festa che ha il sapore di una rinascita. In una recente intervista Marco Tardelli ha ricordato: “Cuccurucucù Paloma di Franco Battiato era ovunque, la ascoltavamo con le musicassette nel ritiro di Vigo, negli spogliatoi pieni di tensione prima di ogni partita: era un modo per caricarci, per sentire vicino il Paese. Sapevamo che l’Italia faceva il tifo per noi, ma era lontana, vivevamo isolati in una bolla. Cantavamo in coro in pullman per allegria e per farci coraggio. Ancora oggi, dopo tanti anni, quando sento Cuccurucucu Paloma mi ritrovo quella sera dell’11 luglio 1982 , all’ingresso dello stadio Santiago Bernabeu con tutti i ragazzi intorno”.
[Rubrica a cura di Carlo Puddu]