“A forma di fulmine” dice che più di ogni altra cosa possiamo accettare quello che succede. Proseguire, andare avanti, perché abbiamo una forza incredibile, siamo esseri che si adattano. È la canzone che apre il disco “Terra” delle Luci della Centrale Elettrica, una specie di rito liberatorio. “Possiamo correre, possiamo andarcene/ o stare immobili e lasciare tutto splendere/ possiamo prenderci, possiamo perderci/ dirci solamente cose semplici”: così inizia la canzone, un inno alle infinite possibilità della giovinezza che parte in modo sommesso e cresce come un’onda che si solleva e s’aggrappa al cielo azzurro dell’estate.