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‘White African Power’, il riscatto musicale degli albini d’Africa nel progetto Tanzanian Albinism Collective

Il solo modo per raggiungere il Tanzanian Albinism Collective è uno stancante viaggio in battello di quattro ore per arrivare a Ukerewe, l’isola interna più grande di tutta l’Africa. Quando ci si arriva sempre di essere ai confini del mondo, è uno dei posti maggiormente isolati del pianeta e, da questo angolo sperduto dell’Africa arriva un album di grandissimo interesse: ‘White African Power’, registrato da una parte della popolazione di questa isola che vive la condizione dell’albinismo e che sarà pubblicato in Gran Bretagna il 2 giugno prossimo.

L’avere la pelle bianca ha fatto sì che queste persone venissero perseguitate da una società che li considera ‘sub-umani’ e questo disco è un modo splendido per farci capire perché queste voci vanno invece ascoltate.
Ukurewe, infatti, una volta era il luogo dove venivano abbandonati i bambini afflitti da albinismo e, adesso, è il rifugio di coloro che sono affetti da questa anomalia genetica.

Nel 2016, il produttore vincitore del Grammy Ian Brennan (Tinariwen, Ramblin’ Jack Elliott, TV on the Radio, Malawi Mouse Boys, The Good Ones and Six Degree’s Zomba Prison Project) ha esplorato l’isola e ha organizzato dei workshop di scrittura di canzoni, raggiungendo il risultato di far nascere delle canzoni che parlano direttamente al cuore.

Il fatto che queste persone affette da albinismo e che vivono nell’Africa orientale siano perseguite e letteralmente emarginate, sulla base della credenza che il loro corpo, essendo ‘diverso’, può trasmettere poteri magici e che questi sono in qualche modo ‘demoniaci’ è di per sé triste e tragico, ma non è abbastanza. Spesso vengono uccisi e questo fa sì che vivano in un costante stato d’animo di terrore. A tutto questo si aggiungono degli insulti nemmeno immaginabili e le donne vengono violentate perché, tra le varie credenze, si pensa che fare sesso con una donna albina curi l’Aids.

Suicidio, stupro e aggressioni sono l’orribile normalità per queste persone, ma questa loro brutale persecuzione non ha negato loro di trovare la forza di dare sfogo alla loro creatività artistica e musicale.
Brennan, infatti, ha scoperto che incoraggiando queste persone che hanno sempre vissuto pensando di essere sub-umani è tremendamente difficile, in quanto la mancanza di fiducia che hanno è fortissima, ma che, alla fine, riesce a trovare uno sbocco proprio nella forza del suono.

Hamidu, uno dei più importanti artisti coinvolti in questo progetto ha dichiarato: «Cantare è stato il mio più nascosto segreto. Amo cantare fin da quando ero un ragazzo. Il progetto musicale è un posto sicuro per dare voce ai miei sentimenti attraverso il canto».

Dopo il ‘Zomba Prison Project‘, adesso Brennan quindi dà voce agli albini d’Africa, dandoci l’opportunità di lanciare uno sguardo in una musica che arriva diretta al cuore e all’anima, attraverso le voci di un gruppo di persone che, fino a questo momento, non hanno avuto modo di esprimersi e sono state ‘inascoltate’. Il risultato è un album assolutamente forte dal punto di vista emotivo, affascinante e soprattutto ‘umano’.

Diciotto persone di questo collettivo saranno presenti anche al Festival Womad a Charlton Park il 29 luglio di quest’anno

TRACKLIST

  1. Life Is Hard
  2. White African Power (We Live In Danger)
  3. This World Has Gone Wrong
  4. I Will Build A Home, Someday
  5. Sorrows
  6. You Are Mine
  7. Albino Brotherhood
  8. Tanzania Is Our Country, Too
  9. They Gossiped When I Was Born
  10. I Am A Human Being
  11. Peace Has Vanished
  12. Forward Motion…At Last!!!
  13. Disability Is Not A Curse
  14. Mistreated
  15. Unity Is Our Strength
  16. Stigma Everywhere
  17. Love Has Left Me
  18. Never Forget The Killings
  19. Albino Day
  20. Stop The Murders
  21. Who Should We Run To
  22. Standing Voices (Once, I Was Abandoned)
  23. Happiness

Info su Tanzanian Albinism Collective

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