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‘Dark Matters’ segna il ritorno dopo 9 anni dei Rasmus, meno oscuri e di più facile approccio

‘Dark Matters’ dei finlandesi Rasmus non è affatto ‘materia oscura’, bensì è una svolta verso la ‘luce’ della band nordica. I Rasmus si sono presi una lunga pausa dal loro ultimo lavoro prima di dare alle stampe, quest’anno, il nuovo disco.

Un disco, ‘Dark Matters’, che, per certi versi, rispecchia perfettamente la tendenza di quest’anno musicale e, cioè, l’andare verso suoni meno pesanti, impegnati, impegnativi e più leggeri. Certo, magari dai Rasmus ci si sarebbe attesi qualcosa di diverso, ma forse è questa la loro strada. Almeno lo è in questa fase della loro carriera.

L’album, nel complesso, è gradevole e si fa ascoltare dall’inizio alla fine senza annoiare. Niente ‘dark pop’ però, ma canzoni che strizzano l’occhio alla rotazione radiofonica. Orecchiabili, si fanno ricordare già dal primo ascolto, ma forse hanno il limite di non lasciare un importante segno.

A mancare, in definitiva, è quel senso di novità che aveva accompagnato l’arrivo sulla scena – e, successivamente, il loro ripresentarsi – dei Rasmus. Con questo disco confermano il loro ruolo nel panorama musicale, ma non osano. Non sperimentano niente di nuovo e, forse, a rendere penalizzante il tutto è il fatto che il disco arriva a troppi anni dal suo predecessore, ‘Black Roses’, del 2008, creando un’aspettativa superiore a quello che poi realmente si trova nelle tracce di ‘Dark Matters’.

Uno dei brani più interessanti – anche vocalmente – e che riporta ai migliori Rasmus, è sicuramente ‘Silvernight’, che sarebbe potuto tranquillamente essere un singolo apripista a questo lavoro. Non è difficile immaginare come questo brano sarà uno dei punti di forza del live che accompagna l’uscita del disco, dove con tutta probabilità riuscirà ad esprimere ancora più potenza.

Debole, invece, la chiusura del disco: ‘Dragons Into Dreams’ risulta una ballad abbastanza banale. Peccato, il disco che, come dicevamo, tutto sommato è piacevole e si fa ascoltare, si meritava una chiusura più incisiva.

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