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I Generation Sex fanno rivivere l’epoca d’oro del punk sul palco del Lucca Summer Festival

Sono molte le strade che si possono intraprendere artisticamente parlando.
Si può restare ancorati al passato e, diventando un po’ i fantasmi di se stessi, ripetere all’infinito le vestigia di un passato che, per quanto dorato, è comunque passato.
Oppure si può andare avanti, tentare nuove strade e cercare nuove dimensioni.

In una manciata di anni – pandemia inclusa – il Lucca Summer Festival ci ha messo davanti a queste due realtà.

Una nel 2019, quando a Lucca arrivarono i The Good The Bad e The Queen di Damon Albarn e Paul Simonon ex bassista dei Clash.
Una in questa venticinquesima edizione con i Generation Sex, fusione tra i Generation X e i Sex Pistols.

La formazione dei Generation Sex, capitanata da Billy Idol, vede infatti la presenza sul palco di altri tre nomi ‘storici’ del punk: Tony James sempre dei Generation X assieme a Steve Jones e Paul Cook dei Sex Pistols.

Quello che hanno proposto dal palco lucchese è stato un tuffo nel punk, attraverso i brani delle due band che sono diventati dei classici del genere.

Due modi diversi di intendere il tempo che passa: se Simonon ha sperimentato con Albarn un side project di tutto rispetto, che guarda al presente, recuperando anche suoni del passato, ma affrontando temi molto attuali (nel caso specifico, al centro del lavoro c’era una fortissima critica alla Brexit), con i Generation Sex si assiste invece a un altro tipo di operazione, quella della riproposizione di un qualcosa che ha fatto la storia di un movimento, quello punk, a parecchi anni di distanza.

In realtà, i brani proposti – tra i più famosi delle due band – non hanno perso di freschezza. Così come, va ammesso, che i protagonisti sul palco di piazza Napoleone, pur portando con sé i segni dell’età che avanza, non hanno perso certo in energia e potenza.

Quello a cui hanno dato vita questi ‘dinosauri’ del punk è sicuramente un live che non delude gli amanti del genere e che fa ancora vibrare di quella forza originaria la piazza Napoleone, invero non molto piena.

E, rispettando la tradizione punk, questa celebrazione del passato dura un tempo limitato: il punk del resto è così. Rapido ed efficace. Veloce e tagliente.

I brani si susseguono uno dietro l’altro senza lasciare fiato al pubblico. E, a Lucca, i Generation Sex, a differenza di quanto fatto in altri concerti, concedono perfino degli encore. Tre per l’esattezza: ‘Problems’ (Sex Pistols); ‘(I’m Not Your) Stepping Stone’ (Paul Revere and the Raiders) e ‘The Great Rock ‘n’ Roll Swindle’ (Sex Pistols).

Per il resto, la setlist non riserva grandi sorprese: ci sono tutti i brani che hanno fatto la storia delle due band: da ‘Ready Stay Go’ dei Generation X a ‘Bodies’ dei Sex Pistols; da ‘Dancing With Myself’ dei Generation X e, poi, cavallo di battaglia di Billy Idol da solista, a ‘Silly Thing’ dei Sex Pistols. Così come non può mancare ‘God Save The Queen’ dei Sex Pistol, ma nemmeno ‘King Rocker’ dei Generation X, per arrivare alla classicissima versione punk di ‘My Way’, a cui davvero non si può rinunciare.

Se un po’ il sapore di operazione nostalgico-commerciale che fa leva sull’amore per questo periodo e per questa musica resta comunque, il live resta comunque un momento di ottima musica, dove i 4, pur non più giovanissimi, non si tirano indietro e danno veramente tanto al pubblico che è venuto a vederli e ascoltarli.

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