E’ uno dei premi più prestigiosi in campo musicale, il Mercury Prize, nato nell’oramai lontano 1992 e che viene assegnato, ogni anno, al migliore album britannico. Un traguardo ambito da tutti gli artisti che, ovviamente, già trovano una vittoria essere inclusi nella rosa dei finalisti.
E proprio i finalisti sono stati annunciati alcune settimane fa: si tratta di dodici artisti che vengono – come ogni anno – scelti da una giuria formata da produttori musicali, critici, conduttori radiofonici e, ovviamente, musicisti.
La premiazione è in programma per la prossima settimana, il 15 settembre e il vincitore riceverà un premio in denaro pari a 25mila sterline e intanto sono stati resi noti i dodici semifinalisti, dei quali solo sei potranno realmente aspirare a ricevere il premio.
I dodici migliori album del 2016 per questa giuria di eccellenza sono: ‘Hopelessness’ di Anohni (cioè Antony Hegarty, di Antony and the Johnson); ‘The Bride‘ dei Bat for Lashes; ‘★‘ di David Bowie; ‘Making Time’ di Jamie Woon; ‘Made in the Manor‘ di Kano; ‘The Dreaming Room‘ di Laura Mvula; ‘Love & Hate‘ di Michael Kiwanuka; ‘A Moon Shaped Pool‘ dei Radiohead; ‘Adore Life’ dei Savages; ‘Konnichiwa‘ di Skepta; ‘I Like it when you sleep..’ dei 1975 e ‘Channel the Spirit‘ dei The Comet is Coming.
Ancora pochi giorni, quindi, poi si saprà quale sarà stato giudicato l’album migliore di questo anno.
La presenza nella rosa di David Bowie, comunque, mette una seria ipoteca sulle altre candidature: un po’ perché effettivamente si tratta di un album molto intenso, musicalmente bello e curato e di grande valore artistico; un po’ perché è in buona sostanza il testamento musicale e artistico (ma forse anche umano) del Duca Bianco. Una presenza, quindi, che pesa molto su un risultato finale che avrebbe, diversamente, visto altri aspirare a pieno titolo al premio.
Non resta quindi che aspettare il 15 per sapere quello che è stato giudicato il miglior album dell’anno.