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 “Il signore delle mosche” è il nuovo album di Brain: una distopia non troppo lontana dalla realtà

Il signore delle mosche” è il nuovo album di Brain, disponibile da oggi in streaming su Spotify e su tutte le piattaforme digitali, fuori per Glory Hole Records.

A due anni di distanza da “Ciao Brain 2”, il rapper bolognese Brain è pronto a tornare con un progetto solista, dopo aver collaborato negli ultimi anni con Claver Gold, Inoki, Ugo Borghetti, Dj Fastcut, Dj Fede e altri, continuando a calcare palchi in tutta Italia. Anticipato da “Traffico” con Wiser Keegan, “Il signore delle mosche” è il suo nuovo disco: un disco scuro, intenso, un’allegoria che cerca di mettere a fuoco la società contemporanea.

L’allegoria metaforica narrata da Brain è quella della cronaca di un futuro distopico in cui gli uomini sono come insetti, che si muovono in un contesto sociale claustrofobico, in perenne lotta per la sopravvivenza; una giungla dove soldi, amore e rispetto sono tutti da guadagnare, con la forza e senza pietà. Una premessa estrema, ma neanche troppo, se la si paragona alla società contemporanea. L’essere umano diventa la mosca, l’insetto che si nutre degli scarti, così come chiunque si trovi lontano dai vertici della società, sia costretto a vivere degli “scarti” metaforici dell’élite. “Il signore delle mosche” è un progetto crudo, dove l’ottimismo lascia spazio a una cinica disillusione: Brain veste i panni del rapper come cronista della realtà, e la sua distopia finisce per confinare non poco con il mondo reale.

Il disco è quasi interamente prodotto da Kiquè Velasquez, al quale si affiancano Boiled Master e Benzaiten. Diverse sono le collaborazione, in linea con la visione di Brain: penne in grado di graffiare, quasi di lasciare escoriazioni con le proprie strofe: Rollz Rois, Gast, Wiser Keegan, Murubutu, Vashish e Ugo Borghetti. Da produzioni più classiche ad altre più elettroniche, momenti acidi e claustrofobici, altri persino diabolici nella scelta dei sample. “Il signore delle mosche” è un disco nel quale i fronzoli lasciano spazio a una violenza sonora e lirica che non può lasciare indifferenti.

Noi siamo i figli della notte, lasciati soli con le nostre colpe, i nostri pregi divorati dalle mosche” ha commentato Brain.

Francesco Spatafora a.k.a. Brain (1983) è un rapper bolognese, che esordisce pubblicando 3 album con il gruppo Fuoco Negli Occhi:  “Graffi Sul Vetro” (2006), prodotto da Piotta per la Grande Onda, lo street-album “Full Immersion” (Relief, 2008) e “Indelebile” (Semai / Grande Onda, 2012). Nel 2009 arriva “BrainStorm”, il suo debutto solista, prodotto da Semai e ben accolto dalla critica specializzata. Tra i featuring MichaSoul, Prosa, Kyodo, Kiave ed Ensi. Nel 2011 Brain pubblica insieme a Lord Madness “Settimo cerchio” (Audioplate). Si afferma come una delle voci hip hop più credibili di Bologna, anche sul palco. Nel 2013 pubblica con “BrainStorm II” (Audioplate / Mandibola rec. / Irma rec.). Per anni è parte di Carati, il super collettivo di rap italiano, con cui realizza diverse tracce e suona in tutta Italia. Nel 2015 pubblica “Incubo di una notte di mezza estate” con Brenno, mentre negli anni successivi per Glory Hole Records escono “Leocadia” e “Ciao Brain”. Nel 2018 pubblica da indipendente “The Dark Side Of The Brain”, mentre nel 2020 torna con “Ciao Brain 2”, secondo capitolo della saga di mixtape, pubblicato da Glory Hole Records & 4tuna Records. Dopo alcune collaborazioni su singoli e progetti di colleghi quali Ugo Borghetti, Dj Fastcut, Dj Fede, la pubblicazione di “Traffico”, il singolo in collaborazione con Wiser Keegan, anticipa “Il signore delle mosche”, il suo nuovo album.

INFO:
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