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Il sound Anni Ottanta dei Tears for Fears protagonista il 10 luglio al Lucca Summer Festival

Il 10 luglio il palco del Lucca Summer Festival vedrà protagonisti i Tears For Fears. Dopo che le date di febbraio al Mediolanum Forum di Assago hanno fatto registrare il sold-out con circa un anno di anticipo sui concerti, il gruppo pop inglese torna ad esibirsi anche in estate in Italia, per due date: a Roma il 9 luglio e, appunto, a Lucca il giorno successivo, così come ha annunciato la D’Alessandro e Galli.

 

Formati nel 1981 a Bath dal chitarrista Roland Orzabal e dal bassista Curt Smith, inizialmente il duo aderì alla corrente della new wave, per poi trovare decisamente una propria dimensione mainstream, dando vita a hits che tutt’oggi sono conosciute. L’album, trainato da singoli come ‘Woman in Chains’ e ‘Sowing the Seeds of Love’, rappresentò un grande successo per il duo di Bath

 

Il successo arriva l’anno successivo, quando il singolo ‘Mad World’ salì sul podio delle vendite in Gran Bretagna. Il primo album dei Tears For Fears, ‘The Hurting’ esce nel marzo 1983, che vede entrare a pieno titolo nella band il tastierista e compositore Ian Stanley e il batterista Manny Elias. Quello d’esordio può essere considerato il solo vero concept album della band e racconta l’infanzia non certo facile di Orzabal: da ‘The Hurting’ vennero tratti alcuni singoli che hanno fatto la storia dei Tears for Fears, quali, appunto ‘Mad World’, ‘Change’ e ‘Pale Shelter’.

Nel 1989 arriva il terzo lavoro della band, ‘The Seeds of Love’, una megaproduzione che costa oltre un milione di sterline e rappresenta sicuramente il miglior sound della band con influenze che arrivano direttamente dal jazz, dal blues fino al classico rock. Il costo del disco però era stato veramente eccessivo e per imbarcarsi nel tour mondiale – che ha segnato la loro consacrazione – si avvalsero di uno sponsor, la Philips.

 

Il successo di ‘The Seeds of Love’ però non preservò il duo dalla crisi e i due musicisti decisero di seguire strade diverse e di sciogliere i Tears for Fears. A monte della crisi pare ci sia stato l’approccio alla produzione di Orzabal, sempre molto macchinoso, mentre Smith aveva un vero e proprio rigetto nei confronti del mondo pop. Gli Anni Novanta sono passati con i due (ex) amici che si scambiavano accuse reciproche tramite i mezzi di comunicazione. Mentre Orzabal ha cercato di tenere in vita il nome dei Tears for Fears, pubblicando un greatest hits – ‘Tears Roll Down’ – nel 1992, Smith si è trasferito a New York e, nel 1993 ha registrato un album da solista che, successivamente, dirà di odiare.

Parallelamente, Orzabal cerca di far sopravvivere il progetto Tears For Fears con la collaborazione di Alan Griffiths, pubblicando ‘Elemental’ nel 1993, che ebbe un certo successo di vendite.

Nel 2001, i due tornano a parlarsi: inizialmente il riavvicinamento è dovuto ad adempimenti legali, poi, però, dopo oltre 10 anni, i dissapori che avevano allontanato i due musicisti si appianano e tornano a comporre insieme. Nasce così ‘Everybody Loves a Happy Ending’ che esce nel 2004 e nel 2006 arriva ‘Songs for the Big Chair’

Il nome del duo deriva da un trattamento psicoterapeutico sviluppato dallo psicologo Arthur Janov, nel corso del quale il paziente riprova le primissime sensazioni dell’età perinatale, da cui il nome “Tears for Fears” (lacrime di paure).

 

Adesso tornano in tour e portano sul palco dei loro live produzioni più recenti accanto a canzoni che hanno segnato realmente un periodo con il loro suono e i loro testi.

 

LUCCA SUMMER FESTIVAL 2019

28 giugno – TAKE THAT

30 giugno – DE GREGORI & ORCHESTRA

5 luglio – TOTO

7 luglio – ELTON JOHN

9 luglio – MACKLEMORE

10 luglio – TEARS FOR FEARS

13 luglio – MARK KNOPFLER

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