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Le incertezze, i dubbi e la paura del futuro, ma senza rassegnazione: «E’ giusto così’, l’album di esordio dei Balto

E’ lo specchio di un periodo difficile, ma anche delle incertezze che si delineano da tempo e che, forse, la pandemia ha solo reso più evidenti, il punto focale del lavoro di esordio dei Balto, ‘Forse è giusto così’.

La formazione ha infatti messo in questo loro disco – anticipato da una manciata di singoli – tutte le contraddizioni e le incertezze che caratterizzano i giorni che stiamo attraversando.

L’album è stato presentato in anteprima a Bologna, dove i Balto hanno potuto verificare anche nella dimesione live la forza dei propri pezzi.
I singoli che hanno preceduto l’uscita dell’album sono stati sempre accolti con entusiasmo dai fan del gruppo, testimoniando che il lavoro che stanno facendo è sicuramente apprezzato.

E’ proprio nelle loro parole che sta il senso dell’album: «Le canzoni di questo disco – dicono- nascono da un sentimento di incertezza collettiva. La paura del futuro, come se questo fosse un mostro gigante o un muro contro cui sbattere il muso, fa da padrona al sentimento di fondo dell’album. L’esigenza di raccontare questa nostra normale fragilità si mischia al b isogno di rivalsa che volevamo, in qualche modo, trovare nello scrivere musica insieme».

Ecco che ‘Forse è giusto così’ non vuole essere un disco in cui prevalgono i sentimenti negativi o di rinuncia, bensì propone dei testi che mettono da parte la rassegnazione e, sempre nelle loro parole si evidenzia il fatto che i ragazzi bolognesi, proprio in occasione della pandemia, hanno preso coscienza del fatto che «la nostra vita non è necessariamente e completamente nelle nostre mani e che, a volte, si può cadere dalla nave, ritrovarsi avvinghiati a un tronco, cercando in qualche modo di non annegare. Le cose succedono e quello che possiamo fare è essere sufficientemente flessibili da mantenere la nostra direzione, ma sapendo anche come svincolarsi per approdare a nuovi lidi».

E sono proprio questi nuovi lidi quelli che si avvertono in maniera chiara nelle tracce di questo album che possiamo già dichiarare post-pandemico dei bolognesi Balto.

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