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‘Lo stato canaglia’: sotto il segno del punk il quarto lavoro in studio per Johnny DalBasso

Un punk che parla della nascita di questo genere, quello proposto da Johnny DalBasso che esce con l’album ‘Lo Stato Canaglia’.
Questo è il quarto album dell’artista campano e arriva a tre anni di distanza da ‘Cannonball’, il fortunato album (pubblicato da Goodfellas nel 2019) che portò DalBasso a suonare in giro per l’Italia durante un lungo tour, che ebbe un forte successo di pubblico.

Il nuovo album, ‘Lo Stato Canaglia’, come dicevo, è decisamente punk, ma non c’è solo il punk. Ci troviamo infatti anche suoni che virano verso lo stoner rock, ma troviamo anche i sintetizzatori, pianoforti e perfino una ballad con la sola chitarra. Diciamo, però, che questo è il punk, un punk ruvido, grezzo e rumoroso, lo caratterizza maggiormente.

Ma questo accade fin dal titolo che richiama l’espressione ‘Rogue State’, con la quale i vari presidenti americani hanno denominato gli stati non allineati al pensiero filo-occidentale. Ed ecco che Dal Basso prende la parola ‘stato’ e ne fa il filo conduttore dell’album, nelle varie accezioni di questo termine, da quello istituzionale, ma anche come condizione passata o presente, fino al significato ‘social’ del termine.

Ma lo stato è anche ‘canaglia’, come cita l’omonimo brano: un termine che è divenuto molto di moda e che serve per identificare tutto quello che è ‘diverso’ e che serve per screditare questa diversità.

Anche i testi hanno un che di punk: parlano di evasioni di decisioni non certo convenzionali, di dubbi e di libertà, di rivolte interiori e di fughe romantiche. Insomma, ‘break the rules’ anche nei testi.

Un album, quello di Dal Basso, che va oltre ogni moda e tendenza attuale e riporta a un passato che, di fatto, non è mai passato: nell’intento dell’autore, questo album, in un momento in cui guerra, isolamento sociale e inefficacia della politica, uniti a individualismo e suscettibilità senza precedenti, vuole essere non solo una serie di canzoni, ma soprattutto un luogo mentale e un luogo nel quale possano convivere tutte le contraddizioni di questo tempo.

TRACKLIST

01. Senza nome
02. Odia e desidera
03. Amore pirata
04. Marta
05. Andalusia
06. Berlin Burning
07. Colpo di Stato
08. Tutto in forse
09. Lo Stato canaglia
10. Galvanica
11. Grandi passi avanti
12. Vampiro
13. Meglio di no

Track by Track, nelle parole dell’autore

1 – Senza Nome. La canzone incipit del disco e parla dell’ossessione contemporanea del dire la propria, dell’essere recensiti a tutti i costi, oltre a un nonsense autobiografico e musicale che vorrebbe richiamare una musica in maggiore, distesa e allegra, mentre invece il mondo brucia.

2 – Odia e desidera. Quasi un vademecum dei nostri tempi, in cui si ama ciò che non si ha e si odia ciò che non si capisce, si crede di essere ciò che non si è e si fa di tutto per raggiungere ciò che si desidera, e nel frattempo si odia.

3 – Canzone pirata. L’unica canzone d’amore del disco. Parla del contrasto tra la notte e il giorno, la passione dell’amore e i rapporti formali del mattino, tra due persone che vivono questo ”amore di contrabbando”.

4 – Marta. Una filastrocca space-blues che vuole abbandonare lo schema della canzone italiana e raggiungere uno spazio (Marte?) fatto di suoni interstellari cantato in modo da non farsi capire (prestiamo troppa attenzione ai testi e ci perdiamo il resto?) ma trasportare.

5 – Andalusia. Un’evasione, una fuga dalla Spagna dritti in Africa, una canzone che parla di libertà a tutti i costi, che potrebbe essere divisa in due parti, una con atmosfere mariachi che descrive il momento in cui i due protagonisti scappano tra le strade e le ferrovie iberiche e una seconda in cui si può leggere l’arrivo in Africa, con una suite strumentale che richiama il desert blues fino ad arrivare ad un finale in cui tutto si fonde e si può immaginare un treno che fugge via con i due a bordo mentre il Sergente Garcia arranca e lo vede sparire all’orizzonte.

6 – Berlin burning. Canzone ironica che parla dell’ipocrisia e dell’assurdità della guerra. Ispirata ad un racconto di Bukowski “La svastica” (Inedito in Italia) e al film “Jo Jo Rabbit” il testo parla della fantomatico complotto per la fuga di Adolf Hitler, concordata con il governo statunitense, che avrebbe consegnato la vittoria agli alleati e posto fine al Reich. Musicalmente il pezzo contiene molte citazioni tra cui, ovviamente, “London Burning” dei The Clash, e altri riferimenti ai Ramones e al pop-punk anni novanta.

7 – Colpo di Stato. Il brano voleva essere un percorso cronologico della storia recente dell’Italia ma la composizione si è poi focalizzata sull’odioso ventennio fascista. Ci sono riferimenti alle quattro giornate di Napoli e a piazzale Loreto e si intuisce il desiderio di condannare ogni forma di fascismo e totalitarismo. La frase “A voi il fascio e a noi il fascino” è tratta da un graffito in via Tancredi Cartella, Roma.

8 – Tutto in forse. Il testo è telegrafico e la musica in controtempo vuole descrivere la precarietà e il disequilibrio del momento storico che abbiamo vissuto negli ultimi anni (e che stiamo ancora vivendo) con quella sensazione di non compiuto e dell’essere sempre a un passo dal traguardo mentre corriamo su un ideale tapis-roulant che non porta da nessuna parte.

9 – Lo Stato Canaglia. Tratta da una storia vera, questa canzone parla di una donna italiana del sud che decide di partire e diventare foreign fighters in Siria. Il testo ironizza sul rapporto di coppia e sul desiderio di abbandonare tutto, un marito fedifrago e prole annessa, per unirsi a qualcosa di ancora più pericoloso e letale.

10 – Galvanica. Sembra una dichiarazione d’amore ma la canzone parla di tutt’altro: si riferisce agli esperimenti che il fisico Luigi Galvani compiva sulle rane per studiare e comprendere l’elettricità biologica. Letto in questo modo si intuisce che il testo è “cantato” dalla rana che implora il suo dr. Frankenstein di ridarle vita… A suo modo una canzone d’amore.

11 – Grandi passi avanti. Il pezzo più pop del disco: descrive la contrapposizione tra una vita di coppia ormai alla frutta e le promesse di “grandi passi avanti”, rimaste tali, da parte del Governo nei proclami in TV. Nel bridge della canzone sono stati inseriti discorsi tratti da tg nazionali tra cui spicca l’affermazione di Mario Monti il quale afferma che “l’Europa ha bisogno di crisi e di gravi crisi per fare passi avanti” e i recenti fatti avvenuti in Ucraina gli danno, purtroppo, spaventosamente ragione.

12 – Vampiro. Un divertissement, quasi da jingle pubblicitario, in cui il personaggio del vampiro viene sdoganato e capito nel suo essere per sua natura ciò che è. La canzone ha come fonte di ispirazione il film “Solo gli amanti sopravvivono” di Jarmush.

13 – Meglio di no. Unica ballad del disco, registrata durante la pandemia in casa con una vecchia chitarra acustica del ‘67, il pezzo parla dell’orgoglio e della sicurezza ostentata che spesso ci fa perdere ciò che amiamo, credendo di averlo fatto nostro. L’effetto sonoro del vento sul finale vuole richiamare quelle atmosfere felliniane di melanconia e tempo andato.

Johnny DalBasso nel febbraio 2013 decide di abbandonare il suo vecchio lavoro per diventare un one-man band. Il 20 maggio 2013 esce il video autoprodotto del brano “La Rivoluzione”, che gli consente di far conoscere la sua musica in rete e iniziare il “DalBasso Tour”. Esattamente un anno dopo, il 30 aprile 2014, esce il suo primo disco dal titolo “JDB” con l’etichetta discografica Octopus Records prodotto dal chitarrista dei “24 Grana” Giuseppe Fontanella. Dall’album vengono estratti due singoli, “Spara” e “Riusciresti tu…”. Il “JDB tour” porta Johnny a suonare nei principali live club italiani.

Nel gennaio 2015 riceve il titolo di rivelazione best live per Keep-on. Nel gennaio 2016 inizia il “Copiapirata tour”, 12 date live in cui Johnny vende sottobanco le prime copie di quello che sarà il suo secondo disco. Il 25 febbraio del 2016 esce il suo secondo disco ufficiale dal titolo “IX”, prodotto, scritto e suonato interamente da Johnny DalBasso e ha inizio il “IXTour”. Il 10 maggio 2016 apre il concerto al “Re dei One-man band” Bob Log III, all’Officina di Teramo. Nell’agosto 2016 Johnny ritorna in strada, letteralmente, costruendo un sound system itinerante all’interno del cofano di un vecchio Maggiolino Volkswagen del 1975 ed inizia il “VolksTour”, che lo porterà ad esibirsi nell’estate 2016 sulle coste campane, pugliesi e siciliane, suonando da busker.

Il 28 agosto 2016 all’Indievisibile Festival di Torano Nuovo (TE) apre il concerto de “Il Teatro degli Orrori”. il 31 agosto viene annoverato dal sito Rockit.it tra i “12 artisti campani da ascoltare”. Il 28 novembre 2016 partecipa al fortunato progetto fotografico “Musician” di Matteo Casilli, apparso sul magazine “Rolling Stone”. A febbraio del 2017 registra con Giancarlo “Giancane” Barbati due nuovi brani dal titolo “Micidiale” e “La vita che fai”, brani che vedranno la luce il 25 aprile dello stesso anno come lato A e B del 45 giri MICIDIALE/LA VITA CHE FAI, stampato in edizione limitata in 150 copie numerate a mano, ed inizia il “MicidialeTour”. Nel mese di aprile del 2017 Johnny apre i concerti di Edda e dei Sick Tamburo. Il “Micidiale tour” si concluderà a luglio 2017. Il 16 dicembre dello stesso anno apre la leggenda del punk Glen Matlock, fondatore e bassista dei Sex Pistols, con cui duetta sul palco eseguendo l’inno punk “Pretty vacant”.

Nel febbraio 2018 iniziano le registrazioni del terzo album in studio: il disco viene scritto, prodotto e registrato da Johnny DalBasso con Gianluca “Tilly” Terrinoni alla batteria, missato da Daniele Tortora (Afterhours, Daniele Silvestri) e masterizzato da Giovanni Versari (Verdena, Afterhours, Il Teatro degli orrori, Muse). A dicembre 2018 il brano “Sufrimiento”, che
anticipa l’album, esce in esclusiva per Rolling Stone Italia. Il 18 gennaio 2019 esce “Cannonball”, il terzo disco ufficiale di Johnny, con etichetta e distribuzione Goodfellas, e comincia il Cannonball tour, insieme a Gianluca Tilly Terrinoni alla batteria e ad Anotonio Antunzmask Russo al basso e cori. Con oltre 50 date in tutta Italia e la partecipazione a festival come lo Sherwood Festival e il Meeting del Mare e l’apertura di artisti come Lacuna Coil, Motta, Sick Tamburo, il tour si rivela un ottimo mezzo per far ascoltare e rodare il nuovo assetto in power trio. Il “Cannonball tour” si conclude il 18 dicembre 2019.

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