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LP e Rag’n’Bone Man: due artisti di grande successo per due stili diversi al Lucca Summer Festival

Rag’n’Bone Man e Lp sono stati protagonisti di una seconda serata ‘a due’. Generi musicali diversi, accomunati, però, dalla stessa caratteristica: essere stati una vera e propria rivelazione dello scorso anno.

Le loro hits, infatti, sono conosciutissime e hanno portato i due artisti ad essere tra i più amati degli ultimi mesi. Non ultimo, il trionfo di ambedue all’ultima edizione del Festival di Sanremo che li ha consacrati come beniamini del pubblico italiano.

La serata è stata aperta da Rag’n’Bone Man che, con la sua voce calda e i suoi ritmi blues ha scaldato la già calda (soprattutto in termini di gradi centigradi) piazza.
Rag’N’Bone è un gigante, non solo fisicamente, ma anche come performer. Una voce calda, molto blues che usa come uno strumento – altra cosa che lo accomuna a LP che salirà sul palco solo più tardi – e che riesce a emozionare.

La maggior parte del pubblico, probabilmente, conosceva solo ‘Human’ o poco altro del musicista inglese, ma alla fine nessuno ha saputo resistere alle atmosfere che ha saputo sprigionare. Forse più coinvolgente nelle canzoni maggiormente ritmate, rispetto a quelle acustiche o lente, riesce comunque a dare il meglio di sé anche quando si confronta con il gospel, dimostrando di avere una voce ‘nera’ sebbene la pelle sia bianca.

Il tempo di cambiare set e sul palco sale LP, acclamata dalla piazza. La voce è indiscutibilmente interessante e originale. Così come sono indubbie le sue capacità autoriali, considerando anche il fatto che quello è stato il suo ‘lavoro’ per molto tempo e per importanti nomi.

Eppure qualcosa non convince.

I suoi vocalizzi sono sicuramente molto belli da un punto di vista tecnico – sebbene non sempre sia stata così intonata come ci si aspetterebbe, soprattutto sul finale del concerto – ma dopo alcune canzoni diventano un po’ ripetitivi.

Certamente adesso c’è la novità di una voce interessante, singolare, forse perfino unica. Ma basterà per durare nel tempo?
Ancora. Adesso c’è l’onda del successo nel mondo LGBT, ma basterà solo questo a fare di LP –
che peraltro ha annunciato a Lucca il prossimo matrimonio – qualcosa più di un fenomeno da qualche disco?
Al momento la sensazione è che la risposta a queste domande non sia positiva. La speranza, invece, è che LP possa dimostrare che può tranquillamente attraversare gli anni e i dischi, rinnovandosi e rinnovando il suo stile, che, al momento, appare un po’ fermo.

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